l’ultima notte di Ayrton Senna

“Suite 200. L’ultima notte di Ayrton Senna” di Giorgio Terruzzi è un bel libro: non è la biografia di un campione ma un vero romanzo che scava nell’animo di un uomo tormentato e sensibile tracciandone un ritratto fragilissimo, profondo e affascinante.
In questi giorni, dopo aver letto il libro, ho avuto modo di visitare anche la mostra che ha ispirato e che si sta tenendo all’autodromo di Monza: una raccolta di ricordi molto curata, incentrata sulle fotografie di Ercole Colombo, che mi ha lasciato una grande malinconia. Sarà che non è un caso se da quel 1 maggio 1994 non ho più guardato una gara di Formula 1. Forse perché sono sempre stato fatto così, forse perché quel pomeriggio ha inevitabilmente segnato molti della mia generazione, o forse semplicemente perché i motori non sono mai stati il mio mondo ma quel brasiliano dallo sguardo triste che sembrava tirare fuori qualcosa di magico proprio quando la situazione diventava impossibile per tutti non poteva non affascinarmi e lasciarmi un qualche segno.