“e io l’ho visto”

“E io l’ho visto” prova a sgarbugliare i fili rimasti nella matassa e raccontare uno di quei rarissimi istanti in cui, se la vita fosse un film, si potrebbero far partire i titoli di coda e mandare tutti a casa, perché il caos in cui hai vagato per anni sembra avere finalmente trovato il proprio compimento perfetto e tutto ciò che ti è sempre sembrato di intravedere dietro alla nebbia di troppi pensieri confusi ti si para davanti in modo lampante, “impossibile da fraintendere o da sminuire”.
Il fatto che nella vita non ci siano titoli di coda e, il più delle volte, un attimo dopo le carte finiscano con lo scombinarsi nuovamente non mi sembra poi così importante in questa sede. “Vincere o perdere è solo un dettaglio assolutamente insignificante”, diceva il protagonista di un altro mio romanzo.