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video live a Freedom Radio
Ieri, venerdì 25 aprile, ho avuto il piacere di essere ospite in diretta degli studi di Freedom Street Radio per un’esibizione dal vivo all’interno della trasmissione Live Motel accompagnata da una bella chiacchierata con il conduttore Mauro Giachino.
È stata l’occasione per raccontare qualcosa sul nuovo album e per presentarne qualche brano in anteprima, oltre che per riassaporare qualche frammento del mio disco precedente.
Sul canale YouTube della trasmissione e nel suo podcast su Spotify è possibile vedere il video della puntata o riascoltarla. Credo si sia trattato di un’esibizione genuinamente imprecisa ed emozionata come ogni prima volta che si rispetti, con una voce non al top per via di qualche problemino legato al cambio di stagione, ma con tanto cuore e uno spirito sincero e diretto come piace a me. Puro teatro rock, insomma.
Grazie di cuore a Mauro Giachino e a Freedom Street Radio per l’ospitalità e l’opportunità. -
“Alla deriva”: il comunicato ufficiale
I preziosissimi amici dell’ufficio stampa Divinazione hanno mandato oggi i primi comunicati stampa riguardo la pubblicazione di “Alla deriva”. All’interno si può leggere anche qualche piccola anticipazione sulla tracklist.
“Un progetto denso di inquietudini che prova a dare corpo al senso di smarrimento di un uomo qualunque di fronte a un’epoca come quella contemporanea, in cui tutto appare sempre più vacuo e contraddittorio: sul piano sociale, su quello dei rapporti personali e nella difficile arte di riconoscere sé stessi nel quotidiano” dicono fra le altre cose. -
“Alla deriva” dal 5 maggio
Il mio nuovo album, che conterrà otto miei racconti interpretati dalla mia voce e sonorizzati da Max Zanotti, uscirà su tutte le piattaforme musicali il 5 maggio. Il titolo sarà “Alla deriva” e in questo video vi presento anche la copertina, opera di Piero Laganà.
Ho conosciuto Piero Laganà perché tempo fa aveva realizzato la copertina di un album di Pieralberto Valli. In realtà l’ho incontrato di persona una sola volta, proprio a un concerto di Pieralberto, però, per i suoi lavori che mi è capitato di vedere e per le vibrazioni che mi ha trasmesso in quell’unico incontro, quando ho iniziato a riflettere sull’artista a cui chiedere di collaborare alla veste grafica del disco, mi è subito venuto in mente lui.
Uno dei temi portanti dell’album è la difficolta di ritrovare fino in fondo sé stessi, in mezzo al caos da cui tutti quanti siamo continuamente travolti sia sul piano sociale che su quello personale. Piero Laganà ha saputo cogliere l’importanza di questa tematica e l’ha tradotta in modo molto efficace nell’immagine di un volto astratto che cerca di prendere forma in una sorta di spazio liquido senza una direzione precisa.
Dunque: “Alla deriva”. Dal 5 maggio su tutte le piattaforme di streaming. Le mie parole, la mia voce, le musiche di Max Zanotti e la copertina realizzata da Piero Laganà. -
L’era della post-verità
Qualcuno sostiene, a mio avviso giustamente, che quella che stiamo vivendo sia “l’era della post-verità”: un’epoca segnata da un approccio puramente emotivo e ideologico ai fatti, da una mole quotidiana ingestibile di notizie contraddittorie, da una tecnologia ormai alla portata di tutti in grado di artefare ogni tipo di documento e soprattutto da un’informazione mainstream dedita solo a diffondere falsità al servizio del potere.
Credo che interrogarsi su come sopravvivere intellettualmente a questa situazione sia un qualcosa da cui nessuno può esimersi, e la risposta più naturale è sempre la stessa: diffidare di tutto, non accontentarsi delle voci di comodo e soprattutto cercare di sviluppare un pensiero il più possibile autonomo e critico. Però credo che ancora più importante sia cercare di portare sempre ogni discorso su un piano superiore senza lasciarci distrarre da dettagli inutili, ragionando sui principi portanti più che sulle apparenze, perché spesso il gioco della disinformazione di regime è proprio quello di alzare polveroni e divisioni su inezie che in realtà, se guardate in una prospettiva più ampia e completa, non sono altro che inutili elementi di contorno gonfiati a dismisura proprio per allontanarci dalla vera essenza delle cose. -
scoprendo il regista di “Poi il tempo”
Non bisogna mai dimenticarsi di rendere merito a chi lavora dietro le quinte e non ama apparire: quando le cose vanno bene gran parte del merito è di persone simili. Per questo mi fa particolarmente piacere che gli amici di Rock Targato Italia abbiano voluto intervistare Amaro, il regista del lyric video di “Poi il tempo” (e, fra le altre cose, anche del suggestivo video di “Insetti” di Stefano Attuario).
“Non aspettare di essere pronto, perché tanto non ci si sente mai pronti. Inizia, prova. sbaglia, rifai e ingegnati: quando l’idea è buona, i mezzi passano in secondo piano.” dice fra le altre cose. E personalmente sono più che d’accordo con lui, che non a caso si è rivelato per me un collaboratore preziosissimo.