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primavera a pedali, Sanremo e Van Der Poel
“…così sai che, qualunque cosa accadrà, ci saranno sempre ad attenderti una Milano-Sanremo, un Fiandre, una Roubaix e una Liegi. Cambieranno i nomi dei protagonisti ma il sapore di fondo resterà quello di sempre. E ti sentirai a casa.” (da “L’uomo a pedali“)
Una foto dalla partenza della Milano-Sanremo per salutare l’inizio della stagione delle Classiche e per dire che, se Sergio (il protagonista de “L’uomo a pedali”) avesse visto pedalare Mathieu Van Der Poel, si sarebbe di certo divertito parecchio. L’olandese ha nella propria natura l’approccio romantico e la meravigliosa follia che il protagonista del mio romanzo amava, con in più una bellissima punta di divertita leggerezza. Sì, di certo gli sarebbe piaciuto parecchio vederlo correre.
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celebrazioni mancate
Da pochissimi giorni la nuova pubblicazione de “L’uomo a pedali” ha compiuto due anni. Avevo programmato già da tempo di festeggiare la ricorrenza in modo particolare durante il fine settimana appena concluso ma qualche intoppo burocratico imprevisto mi ha poi costretto a cambiare programma. Peccato ma evidentemente doveva andare così. Dopotutto anche il protagonista del libro ha sempre avuto un rapporto tumultuoso con le celebrazioni.
Nel frattempo si avvicina il momento in cui iniziare a parlare dei nuovi progetti, questa volta lontano dalla bicicletta. Una decina di giorni fa abbiamo scattato le nuove foto promozionali (che ovviamente non c’entrano con quella che si vede accanto a queste parole) che accompagneranno ciò che accadrà in primavera e si sa che, quando arriva il momento delle fotografie, la nuova partenza è ormai prossima. Tempo poche settimane e tutto ciò che c’è da comunicare sarà comunicato.
Penso che il nuovo progetto segnerà un’affascinante rottura di tutti gli schemi creativi che ho seguito finora e rappresenterà una bella sfida, ma resto comunque convinto che anche il percorso de “L’uomo a pedali” abbia ancora qualcosa da dare e non si esaurirà qui, dunque credo che le due cose procederanno parallele e sarà come sempre ciò che accadrà lungo la strada a segnare la direzione e a mettere insieme i pezzi del mosaico fra presente e futuro. Vedremo… -
non è consentito dimenticare
Tre anni fa, dopo un’improvvisa inversione a “U” dei grandi nomi dell’informazione, l’Italia chiudeva. Avrei voluto scrivere qualcosa di razionale sull’argomento ma mi rendo conto di provare ancora troppo sgomento per la sospensione dello stato di diritto a cui abbiamo assistito in quei due anni abbondanti e per la facilità con cui la gran parte dei nostri connazionali ha dimenticato in un lampo ogni briciola di umanità e rinunciato a ogni forma di pensiero critico per adattarsi a vivere in una sorta di teatro dell’assurdo fatto di parole riesumate dal secolo scorso e di “regole” surreali in eterna mutazione.
Personalmente ho avuto l’enorme fortuna, durante i periodi peggiori, di avere a che fare più con la Svizzera che col nostro Paese, il che mi ha evitato molti problemi e mi ha permesso di toccare con mano due modi opposti di gestire ogni situazione, ed è difficile scordarsi la sensazione straniante, provata in diversi frangenti del biennio ma ancora di più nei mesi della “tessera verde”, di passare da un mondo assolutamente sereno a uno totalmente distopico semplicemente attraversando a piedi la dogana.
Per quanto oggi molti mezzi d’informazione stiano cercando di “normalizzare” quel periodo nella memoria collettiva, credo sia vitale ricordare con fermezza ogni cosa per ciò che è stata realmente. Non dimenticare nulla, continue contraddizioni incluse. Non dimenticare nemmeno i continui tagli alla sanità pubblica perpetrati negli ultimi vent’anni e portati avanti ancora oggi che sono stati uno dei nodi scatenanti del caos. E continuare a tenere sempre gli occhi e la mente bene aperti sul presente e sul futuro. -
gli ascolti di marzo 2023
Marzo è sempre il mese più illusorio, con quella patina di sapore primaverile a mascherare il fatto di essere ancora in inverno. Forse è il mese che rappresenta meglio il nostro tempo. In ogni caso, anche in questo mese eternamente in bilico, non posso esimermi dal tornare a parlare di musica segnalando, all’interno della mia abituale rubrica mensile sul sito di Rock Targato Italia, quattro album davvero meritevoli: le nuove uscite di Francesco Setta, Matteo Perifano, Checco Curci, Moostroo e gIANMARIA.
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a proposito di questo diario…
Se qualcuno ha provato a navigare di recente nella sezione “Diario” di questo sito, forse avrà notato che contiene l’archivio, suddiviso per mesi, di tutti i pensieri che ho accumulato su queste pagine dal 2007, quando uscì il mio primo libro, fino a oggi.
In passato, ogni volta che mi è capitato di rinnovare il sito, ho sempre dato un colpo di spugna ai contenuti spazzando via tutti i vecchi pensieri per ripartire da zero. Questa volta invece, con la ristrutturazione di inizio anno, ho fatto l’esatto contrario, andando a scavare anche in archivi dimenticati pur di ripristinare il più possibile le riflessioni e le comunicazioni disseminate nel tempo.
Mi ha divertito, vedere come nel corso degli anni il mio modo di comunicare sul web si sia continuamente evoluto seguendo diverse fasi, a volte legate ai romanzi che stavo promuovendo e altre volte semplicemente al mio sentire o ai cambiamenti del mondo esterno. E mi piace il fatto che scorrere queste pagine sia un po’ come vedere gli ultimi quindici anni abbondanti del mio percorso raccolti in una sorta di storia che unisce ciò che è accaduto attorno alle storie che ho raccontato.
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