Un brindisi “Alla deriva”
“Torniamo a brindare allora”, recita uno dei brani di “Alla deriva“.
Dunque, ora che il disco è uscito, è tempo di brindare. Naturalmente brindiamo prima di tutto a questo album che per me rappresenta qualcosa di davvero importante. È un progetto che arriva a nove anni di distanza dal mio disco precedente e onestamente per tanto tempo sono stato convinto di avere ormai chiuso i conti con questo modo di esprimermi. Se sono tornato a farlo è stato perché ne ho sentito l’esigenza in modo molto forte, rendendomi conto di avere delle cose da esprimere che mi sembravano urgenti e che necessitavano proprio di quel tipo di forma e di approccio.
In secondo luogo brindiamo a Max Zanotti, senza il quale tutto questo non sarebbe stato possibile. Sono un suo fan da ormai venticinque anni e averlo al mio fianco in un progetto simile è stato davvero un onore. Ma, anche al di là di questo, non posso che essergli grato per come si è approcciato a questo lavoro, per l’entusiasmo con cui si è dedicato al progetto fin dall’inizio e per il modo in cui ha saputo entrare all’interno di ciò che io volevo esprimere amplificando all’ennesima potenza ogni sensazione con le sue intuizioni musicali. E oltre che a Max ovviamente brindiamo anche alle altre persone che mi stanno accompagnando in questo viaggio, da Piero Laganà che ha realizzato la copertina fino agli amici di Divinazione che si stanno occupando con grandissima passione dell’ufficio stampa.
L’ultimo brindisi infine è già insito nel titolo dell’album. Per me quel titolo ha sempre avuto un duplice significato: il primo è ovviamente quello di sentire che qualcosa, nelle nostre vite o nel mondo che ci circonda, sta andando in una direzione ormai totalmente fuori dal nostro controllo, che è una sensazione che ritorna in diversi brani dell’album. Il secondo però è proprio quello di voler esorcizzare questo pensiero con un brindisi, come se “alla deriva” fosse ciò che diciamo mentre solleviamo il bicchiere. Il che è anche una sorta di ponte di collegamento fra questo disco e il suo predecessore, “Ogni sorso un ricordo”, anche se nove anni fa lo sguardo era spesso rivolto al passato e il whisky accompagnava i ricordi mentre questa volta si brinda alla deriva del presente.
Brindiamo quindi. Alla deriva.

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