una panchina e 319 aeroplanini di carta

Cara Elisabetta,
  è andata molto bene. O almeno credo. O, meglio, così mi hanno detto.
  In realtà io sono entrato in totale “trance da palco” cinque minuti prima di iniziare e, da allora, ho capito ben poco di ciò che mi accadeva intorno, limitandomi lasciare che fosse il flusso dei pensieri e delle parole a portarmi dove voleva. Ed evidente mi ha postato nei luoghi giusti, anche se forse -detto fra noi- alcuni di questi posti devo ancora imparare a gestirli al meglio.
  E’ stato bello. E’ stata una serata molto informale, con un’atmosfera estremamente rilassata, tanta gente e il bar del Bloom pieno di sorrisi e di aeroplanini di carta. Più una festa con tanti amici, insomma, che una presentazione canonica. Ma così doveva essere.
  Credo di dovere un ringraziamento enorme a Paola P. e Genny che mi hanno prestato le foto (davvero belle!) proiettate durante il reading. E soprattutto a Valeria, la responsabile della rassegna “Attenzione! Scrittura fresca”, che, oltre ad essere stata un vero vulcano di idee, ha fatto un lavoro enorme per allestire al meglio lo spazio, gestire le mie paranoie e far sì che tutto funzionasse come doveva.
  Ora ho qualche giorno di relax, poi, il 12, si torna in scena a Roma.
    un abbraccio
      Rob
  p.s.: dimenticavo… tempo fa, Valeria mi aveva proposto di usare le immagini di un film per fare da “sottofondo visivo” alla serata. Io avevo pensato di scegliere “2046” Wong Kar-Wai, anche se l’idea è stata poi abbandonata preferendo le foto di Paola e Genny. Ieri, mentre mi rilassavo prima di andare al Bloom, ho acceso un canale a caso di Sky e… indovina un po’ che film c’era? Curiosa coincidenza, no? Tra l’altro era parecchio che non rivedevo quel film.
  p.p.s.: purtroppo, per una serie di vicissitudini, non ho foto dell’evento… però ti mando in allegato una delle foto di Paola che abbiamo proiettato.
  p.p.p.s: la ricetta del cocktail che lo staff del bar del Bloom ha dedicato al libro è: 1/3 vodka; 1/3 soda; 1/3 anima nera.