the story of a confused girl
Cara Elisabetta,
alla fiera di Roma capita sempre di incrociare personaggi stravaganti. La palma dell’incontro più simpatico, quest’anno, va sicuramente a una signora americana che, durante l’aperitivo allo stand di Falzea, è rimasta a lungo a farmi domande in inglese sui miei libri e il mio lavoro (il mio editore va dicendo in giro che, alla prima domanda, io mi sarei girato verso di lui chiedendogli laconico: “ma che cazzo sta dicendo questa?”. Ma ovviamente io smentisco categoricamente questa indiscrezione. Eh eh eh). Certo però è stato divertente cercare di arrampicarmi sul mio inglese pressoché inesistente per cercare di spiegare le mie storie.
In generale è stata una trasferta tranquilla e molto rilassata sotto ogni punto di vista. Chissà… forse anche l’universo attorno a me ha capito che, dopo un mese così intenso, iniziavo ad avere bisogno di rallentare un po’ i ritmi. Comunque ho portato anche i tuoi saluti al tuo amico della seconda finestra.
Un abbraccio
Rob
p.s. mentre inizio a godermi qualche settimana di relax, sabato (11 dicembre), al Castello di Solza (BG), farò da moderatore alla presentazione di un bel libro di Alberto Caprara intitolato “Pirata, mammuth e cecchino”.