trentundodiciduemiladieci

Cara Elisabetta,
  è inutile nasconderlo: per quanto ci si sforzi di fare i cinici e affermare che il 31 dicembre è solo una data come un’altra, quando arriva questo periodo dell’anno viene naturale trovarsi a fare qualche bilancio dei dodici mesi appena trascorsi.
  Per quanto mi riguarda, credo che questo 2010 sia stato l’anno più intenso e girovago della mia vita. Un anno di continui viaggi su e giù per l’Italia, di promesse mantenute e di splendidi sorrisi di passaggio. Un anno ricco di momenti da non dimenticare ed impreziosito da un paio di nottate da raccontare (“ai figli che non avremo”, direbbe qualcuno): soprattutto una, a fine maggio, aspettando l’alba su una gradinata con l’impressione netta che, per una volta, tutto potesse essere assolutamente perfetto.
  Visto che da troppo tempo non ho modo di ammorbardi con la musica che ascolto, provo ad improvvisare una play-list delle canzoni che hanno segnato questo mio anno:
1- Le Luci Della Centrale Elettrica – “Quando tornerai dall’estero”
2- Massimo Volume – “Le nostre ore contate”
3- Virginiama Miller – “La carezza del Papa”
4- Non Voglio Che Clara – “L’estate”
5- Baustelle – “Le rane”
Mi fermo a 5, come insegnava il buon Hornby, per non deprimerti troppo… ma ci sarebbero da citare anche “Settembre” dei Dilaila, “Legno Bianco” di Andrea Cola, “De Pedis” degil Amor Fou, “I superstiti” di Iosonouncane e forse anche qualcos’altro. Ma per ora basta così.
    Buon anno, ragazza.
      Rob