canzoni senza musica
Cara Elisabetta,
lunedì (26 settembre) tornerò ancora una volta a San Vittore, ma questa volta non sarà per raccontare le mie storie bensì per una sorta di incontro-reading dedicato alla figura di Fabrizio De André e alle sue parole. Racconterò De André ai detenuti, leggerò alcuni dei suoi testi e mi confronterò poi con i ragazzi sulle sensazioni e le impressioni generate da quelle parole. Insomma, non sarà una lezione né un reading canonico o un semplice tributo: sarà soprattutto una nuova importante occasione di confronto.
Questo appuntamento sarà anche l’inizio di una mini-rassegna carceraria intitolata “Nella mia ora di libertà – storie di cantautori e canzoni senza musica” che mi porterà, almeno fino a fine anno, a varcare una volta al mese i cancelli di San Vittore per leggere e raccontare ai detenuti le storie dei nostri più importanti cantautori con una serie di incontri “monografici”.
E’ un progetto nato quasi per caso dopo i due reading che ho tenuto in carcere prima dell’estate, ma credo sia qualcosa ci molto molto importante e significativo. E non ti nascondo che l’idea di leggere De André, soprattutto in un ambiente come San Vittore, mi emoziona parecchio.
Un abbraccio
Rob
p.s.: Scrivendo queste righe mi è tornato in mente che nel gennaio del 2005 organizzai, insieme a Kronic, un tributo a De André e alla canzone d’autore in un locale di Milano che si chiamava Pow Wow. Ci suonarono diversi musicisti e venne a trovarci davvero parecchia gente. Certo, si tratta di due contesti e due progetti completamente diversi, ma non posso non pensare a quante cose sono cambiate da allora… e al fatto che evidentemente è proprio vero che quelle davvero importanti sono destinate, in un modo o nell’altro, a rimanere sempre con noi. Come le parole che avrò l’onore di poter leggere lunedì, appunto.