rileggendo “Schegge di vetro”
Ultima settimana d’inverno. E oltre il vetro della finestra c’è ancora la neve fresca. Bella ironia, no? Ha nevicato tutta la mattina, oggi. Ha nevicato anche sulla Milano-Sanremo, ieri. Ha nevicato a dispetto di tutto quanto, compreso me. Ha nevicato e basta.
In questi giorni ho avuto modo di rileggere “Schegge di vetro” con un’ottica più rilassata, una volta uscito dal caos della pubblicazione e della presentazione, e devo dire che sono proprio contento del risultato finale e del modo in cui ogni partecipante ha saputo catturare una diversa sfumatura e lasciare una propria impronta umana ancor prima che letteraria.
Inizialmente, con i ragazzi di Neverlab, si era pensato di chiudere il progetto con un mio contributo, ma in questi mesi sento di avere davvero poco di nuovo da dire, così ho preferito chiamarmi fuori e limitarmi a invitare a scrivere per noi alcuni degli autori -e soprattutto delle persone- con cui la mia strada si è incrociata in questi ultimi anni e che, in qualche modo, hanno lasciato una qualche impronta in me o nel mio lavoro. E credo che la scelta sia stata più che mai azzeccata: qualcuno è riuscito ad ampliare gli orizzonti di ciò che io avrei potuto dire andando a suggerire strade inaspettate, mentre altri hanno affondato a sangue le unghie esattamente dove anche io sentivo che era necessario farlo. Davvero, non avrei potuto e saputo fare di meglio.
Insomma, sono contento dei frutti di questo progetto e di tutti i colori che lascia emergere. Per quando mi riguarda, credo possa essere anche una sorta di bella epigrafe per un capitolo molto lungo del mio percorso personale. Ma intanto fuori la neve è ancora fresca e oggi ha nevicato tutta la mattina, anche a dispetto dei miei pensieri. Ed è l’ultima settimana d’inverno.
p.s.: in ogni caso, casomai qualcuno non lo avesse ancora letto, “Schegge di vetro” è sempre disponibile in download gratuito.