ma tu esisti davvero?

Dall’uscita di “Tutto passa invano” a oggi, sono stato presente a sei delle ultime sette edizioni di “Più libri più liberi“. Il caos della fiera romana mi è dunque ormai familiare: è un caos sempre vivo. Sempre piacevole. Un caos che ti frulla in un’infinità di spunti, stimoli e incontri in un lasso brevissimo di tempo e ti risputa poi fuori frastornato ma con la sensazione che qualcosa hai lasciato e qualcosa hai colto. E anche quest’anno non ha fatto eccezione.
Anche quest’anno ne avevo davvero bisogno, del caos della fiera, dell’aria di Roma, del mercatino di piazza Navona e di tutto ciò che mi ha aspettava nella lunga notte romana con le sue sorprese e i suoi incontri inaspettati. Ne avevo bisogno per cambiare aria e staccare la spina da me stesso per un po’. O forse, nel bel mezzo di questi mesi interlocutori, ne avevo bisogno per provare a riattaccarla, questa benedetta spina con me stesso, e vedere l’effetto che fa.

p.s. Volevo scrivere anche due parole su “Nicovid” di Miky Marrocco, che uscirà il 16 gennaio e sarà il secondo passo della collana Neverlab Libri (avviata proprio con il mio “Suonando pezzi di vetro“), ma preferisco farlo più avanti con tutta la calma e l’attenzione che merita. Tanto c’è tempo.