tornando da Isernia

Mentre, scavalcando l’Appennino in compagnia del fido Vincenzo Di Pietro, guardavo gli ultimissimi cumuli di neve tentare di resistere eroicamente a bordo strada nonostante una temperatura prossima ai venti gradi centigradi, pensavo che è bello, ogni tanto, avere un segno che permetta di illudersi che il mio Francesco non fosse poi così pazzo quando sperava di vedere ancora la neve nonostante il rapido avvicinarsi dell’estate.
Isernia ci ha accolto in modo splendidamente caloroso, con un’organizzazione davvero appassionata, un piccolo teatro pieno di gente attenta, dei moderatori estremamente lucidi e competenti, e la buona compagnia sul palco di due autrici dallo stile diverso fra loro come Enrica Orlando e Antonia De Francesco. Fa davvero piacere trovare, in angoli di questo Paese lontani dai grandi centri, delle realtà agguerrite e accoglienti capaci di ascoltare delle storie in modo così attento e ripagare con grande affetto le fatiche del viaggio.
Per tutto il resto è stato un bel weekend, fra volti amici, ottimo vino, baristi estremamente disponibili, asparagi e luoghi poetici. Credo che anche Alice avrebbe apprezzato molto questa trasferta.