tramonto d’Africa
Nel luglio di 25 anni fa volgeva al termine, dopo 100 giorni di massacri, il genocidio in Ruanda. Una tragedia figlia del colonialismo europeo in Africa e consumato sotto gli occhi delle Nazioni Unite nella totale indifferenza del mondo occidentale.
La ricorrenza mi è balzata agli occhi assolutamente per caso, ieri sera, guardando un film. Purtroppo la cronaca più recente ci dimostra che, a distanza di un quarto di secolo, sembra non essere cambiato nulla nell’atteggiamento del mondo occidentale: ai politici di qualunque bandiera, alle organizzazioni umanitarie e ai mezzi d’informazione, ciò che accade nel continente africano interessa solo quando ci sono schiavi da sfruttare, risorse da depredare, interessi economici da salvaguardare, guerre da fomentare o situazioni politiche da strumentalizzare. Il colonialismo, di fatto, non è mai finito e forse continua ad assumere facce sempre più subdole e spietate. Di Africa, così come di Medio Oriente, si parla spesso ma i reali problemi del continente continuano a essere taciuti, ignorati e volutamente aggravati anche -e forse soprattutto- da chi recita poi sui media la parte del “buono”.