quaranta

“Sono nato in un sabato pomeriggio di fine giugno dell’anno in cui morì Piero Ciampi.” Così iniziano, più o meno da sempre, le note biografiche allegate a ogni mio lavoro.
Non ho mai amato parlare di me. Anche se, in apparenza, negli ultimi anni non ho praticamente fatto altro. Però ho sempre cercato di confondermi fra le righe, alzare molta polvere, magari fingere di inseguire proprio ciò da cui sto fuggendo e finire col raccontarmi davvero solo quando il discorso sembra volare da tutt’altra parte.
Quindi che effetto fa compiere quarant’anni? Non lo so. Credo più o meno lo stesso di compierne ventisette. Solo con più chilometri nelle gambe e qualche certezza in meno.