10 anni “In fondo ai suoi occhi”
Dieci anni fa usciva “In fondo ai suoi occhi”: il mio romanzo di cui nessuno -io per primo- si ricorda mai.
Non so che effetto potrebbe farmi rileggerlo oggi, però è stato sicuramente un tentativo di uscire dalla mia zona di comfort e provare a mettermi in gioco in modo diverso. Credo sia una storia che viaggia su due binari, affiancando il ritratto sfuggente della protagonista alla trasposizione del suo sguardo critico su molte dinamiche umane e sociali.
È stato anche l’ultimo mio libro a godere di una distribuzione importante e di conseguenza l’ultimo che mi è capitato, a ridosso della pubblicazione, di vedere esposto in qualche grande libreria, ma questo non so se conti molto. Penso sia comunque un buon romanzo, forse un po’ spigoloso e forse penalizzato dall’essere uscito solo un anno e mezzo dopo “L’uomo a pedali” mentre, col senno di poi, sarebbe stato giusto dare maggiore respiro a entrambi i lavori. Però evidentemente doveva andare così.