saltimbanchi e mentitori

È da ormai diversi anni che non possiedo un televisore e credo che rinunciarvi sia una delle scelte migliori che abbia mai fatto. Quando mi capita di imbattermi in qualche video tratto da spezzoni di trasmissioni televisive mi rendo conto di quanto possa essere tossico assorbire, anche solo per qualche istante, la negatività di un’informazione in così palese malafede. Inoltre il non avere l’elettrodomestico in casa mi regala la possibilità di essere esentato dal canone RAI e quindi la serenità di non finanziare in nessun modo il carrozzone della televisione statale e i suoi saltimbanchi.
Pur nutrendo un’insofferenza naturale verso ogni pratica burocratica, compilare la letterina per l’esenzione dal canone mi dà sempre un certo sollievo.
Allo stato attuale delle cose, visto il livello dei grandi mezzi d’informazione e le loro enormi responsabilità nel caos che stiamo vivendo, allontanarsi dai televisori e lasciare nelle edicole i giornaloni nazionalpopolari dovrebbe essere la reazione più naturale. Abbiamo tutti a portata di mano strumenti potentissimi per indagare la realtà, ma occorre usarli in modo costruttivo, porsi domande, ascoltare voci diverse, riflettere con la propria testa e farsi una propria idea cercando di guardare il più possibile le cose con i propri occhi e diffidando delle risposte facili, delle etichette appiccicate per confondere le acque e dei volponi in cerca di notorietà che purtroppo sono molti più di quanti possiamo immaginare anche in ambienti insospettabili.
Nonostante le mille promesse, non arriverà nessun eroe a salvarci o a regalarci la verità. Ogni movimento che cerca in modo costruttivo di mantenere viva la speranza è utile e va solo ringraziato, ma a farci davvero trovare qualche pezzetto di verità o di salvezza potrà essere unicamente ciò che ognuno di noi sta scegliendo di fare giorno dopo giorno.