quindici anni da “Tutto passa invano”

Nell’ottobre di quindici anni fa usciva un libricino intitolato “Tutto passa invano”: la mia prima pubblicazione letteraria. Doveva essere una parentesi isolata e assolutamente personale, invece è stato l’inizio di un percorso piuttosto sfaccettato che, guardandolo a posteriori, credo si sia snodato in tre strani e non programmati cicli quinquennali.
C’è stato un primo quinquennio fatto di grandi slanci, di belle aspettative, di occasioni importanti spesso gestite male e di un gran fervore creativo. C’è stato un secondo quinquennio dedicato alla sperimentazione di nuove forme espressive e al provare a muovermi in tutto e per tutto a modo mio staccandomi dalle logiche tradizionali del mondo editoriale per trovare finalmente una mia dimensione. E c’è un terzo quinquennio che probabilmente devo ancora decifrare in cui credo di avere provato a tirare qualche somma e a fare i conti con me stesso.
Al di là di tutto però mi rendo conto che in quella manciata di paginette pubblicate in formato super tascabile quindici anni fa c’erano già condensate, anche se in forma embrionale, molte delle cose che ho poi provato a sviluppare negli anni successivi. Il che mi fa pensare che, se non altro, pur con tutti gli sviluppi, le cadute, le disillusioni e i moltissimi possibili errori, ho sempre mantenuto almeno una certa coerenza, nel bene e nel male.