mentre il mondo parla del nulla

Le guerre hanno sempre avuto solo due obbiettivi: ridistribuire la ricchezza verso l’alto (cioè impoverire le popolazioni, senza distinzioni di bandiera, per arricchire le élite) e rafforzare, da ogni lato del fronte, la posizione di chi detiene il potere. Tutto il resto è pura propaganda. Per questo il sistema in cui viviamo è stato spesso complice dei venti bellici in ogni angolo del mondo e in questi tempi complicati li sta spingendo con accanimento morboso coinvolgendoci in modo sempre meno indiretto.
In questi giorni si sta alzando molta polvere mediatica per concentrare l’attenzione popolare su polemichette innocue, perciò credo sia più che mai vitale ricordare quali sono le urgenze del nostro tempo e non smettere di portare avanti, ognuno come può, il dissenso verso un sistema che, al di là dei giochetti di palazzo, non muta di una virgola la propria essenza e continua ad alimentarsi spingendoci verso il dramma sociale, fomentando conflitti, tagliando servizi essenziali per investire in armamenti, creando divisioni, impoverendo le popolazioni, elevando il ricatto sociale a forma di governo e perseguendo interessi che non sono certo quelli di noi comuni cittadini.
Da tempo ci ripetiamo che ci aspetta un inverno complicato, dunque credo sia bene arrivarci col giusto spirito: senza rassegnazione e senza alcuna negatività ma nemmeno con la placida accettazione di qualunque cosa ci piova addosso. Credo sia giusto arrivarci, come già in passato, con grande consapevolezza e sempre determinati ad andare comunque avanti a testa alta prendendo in ogni modo possibile le distanze da ciò che ci sta spingendo sempre più lontani da una società a misura d’uomo.

p.s.: per fortuna ci sono diverse persone che stanno provando a mobilitarsi o lanciare un proprio segnale. Per esempio domani (sabato 29 ottobre) a Milano ci sarà un corteo per portare anche nelle strade la voce di chi non vuole rassegnarsi a quanto sta accadendo e all’atteggiamento del nostro Paese riguardo le guerre, le armi, la crisi energetica e quella sociale. A quanto ho letto, il ritrovo è alle 15.30 in piazzale Loreto. Ci si vede lì, spero.