tornando da Roma

Erano sei anni che, complici il caos generale dell’ultimo triennio e qualche mio momento di silenzio, mancavo da Più Libri Più Liberi. Ed è strano visto che invece nei nove anni precedenti la fiera romana era stata per me un appuntamento praticamente fisso.
Elencare le cose che sono cambiate dalla mia ultima trasferta romana sarebbe un’impresa titanica. È cambiato il mondo, è cambiata la fiera che ha persino cambiato sede ed è cambiato molto anche ciò che mi circonda. Quello che non è cambiato è il piacere di esserci, di portare le mie storie a prendere una boccata d’aria fuori dalle pagine e di riabbracciare gli amici di Edizioni del Faro che si confermano una realtà splendida anche sul piano umano. E non è cambiato nemmeno il mio essere un pessimo venditore di me stesso.
È stata una Roma diversa rispetto a quella che ho assaporato in passato. Meno disordinata, forse, e meno notturna, ma sempre bella da vivere e da scoprire. Poi, a questo punto del percorso de “L’uomo a pedali”, dopo avere portato in giro il romanzo nei modi più atipici per quasi due anni, era giusto concedere al libro almeno un appuntamento canonicamente letterario.