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la prima neve
La prima neve quest’anno non porta niente di nuovo:
qualche goccia fugace di anestetica pace
e altre ondate insensate di nostalgie fuori tempo.
Nulla di più.Questa cosa l’ho ritrovata qualche mese fa, facendo pulizia fra i miei vecchi appunti, su un’agenda di qualche anno fa. Mi è tornata prepotentemente in mente ieri, guardando cadere i primi timidissimi fiocchi di neve affacciato alla mia finestra. La data era dell’inverno 2004.
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IUS di Enrico Ruggeri
Ieri, oltre al nuovo cd di Ligabue e all’album postumo di Enzo Jannacci, è uscito anche il nuovo disco del nostro Enrico Ruggeri (e questa volta il giochetto del “questo, codesto o quello” lo evito, tanto l’hanno capito tutti tranne l’altro Ruggeri, che si parla dell’Enrico che suonava negli Hogwash): si intitola “IŪS” ed è un lavoro scurissimo, inquieto e profondamente visionario che prosegue, ampliandolo molto, il discorso avviato da Musteri Hinna Föllnu Steina.
Si può ascoltare in streaming su Impatto Sonoro o trovare in digitale su Bandcamp. Forse non è un album “per tutti”, muovendosi in ambito sperimentale, ma è qualcosa di molto suggestivo e merita assolutamente un ascolto attento. -
vent’anni senza vento
Mi ritrovo per caso, dopo un oceano di tempo, a riascoltare “Viaggio senza vento” dei Timoria, e mi rendo conto che sono passati esattamente vent’anni dall’uscita di quel disco (era l’ottobre del ’93).
Ricordo che, la prima volta che mi imbattei in quelle canzoni, l’album era uscito da circa un anno e mezzo e io di anni ne avevo una quindicina. E fu una vera folgorazione. Fu come ritrovarsi sbattute in faccia, in modo tremendamente nitido e diretto, mille sensazioni e mille pensieri che avevano iniziato a ronzarmi in testa già da un po’ ma che io non ero mai riuscito a mettere a fuoco. Fu come ritrovarsi spalancate le porte di un nuovo universo (musicale e non) di cui avevo assoluto bisogno.
Chissà se, senza quell’incontro musicale, io oggi sarei ciò che sono e tutta la mia vita sarebbe poi andata esattamente come è andata. Forse sì. Però quel cd è stato sicuramente una delle cose che, in quegli anni e a quell’età, mi ha segnato maggiormente e, di conseguenza, ha influenzato tutto il mio percorso da lì in avanti.
A distanza di tanto tempo mi rendo conto che le canzoni le ricordo ancora tutte a memoria. E fa un certo effetto pensare che fra oggi e quei giorni c’è esattamente la stessa differenza di tempo che può esserci, per esempio, fra quell’album e “Storia di un impiegato” di De André (che ai tempi sembrava qualcosa proveniente da un’epoca lontanissima). Soprattutto considerando che, in tutto questo tempo, il mondo non mi sembra essere cambiato poi molto, in fondo. E, a dire il vero, io ancora meno. -
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Before midnight
Sapevo che sarebbe stato un errore, vedere “Before midnight”. Lo sapevo. Credo di essere morto alla seconda scena.
(Poi in realtà il film è carino. Però su “Prima del tramonto” avevo proiettato troppe cose. E… boh…) -
ripartenza #4 e #5
Piano piano, con l’arrivo del freddo, tutto riparte #4 e #5.
Ripartono anche gli eventi di Neverlab: primo appuntamento venerdì al Bloom con Ettore Giuradei.
E il giorno dopo ripartono anche i live del Tamburlano. -
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momenti di lucidità
Ritrovarsi, dopo un congruo numero di Rum&Coca, a perdersi sotto la pioggia ascoltando l’ultimo album dei Santo Niente a un volume che fa tremare i cristalli dei finestrini. Chissà perché tutto sembra così straordinariamente chiaro, in questi momenti.
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Ivan Della Mea
“viva la vita pagata a rate, con la seicento, la lavatrice…”
In questi giorni sto riascoltando molto Ivan Della Mea. I suoi primissimi dischi sono davvero illuminanti. Ed è strano, ascoltandoli, rendersi conto che, a distanza di quasi 50 anni, nonostante il profumo di un mondo che sembra così lontano, in fondo in fondo non è cambiato nulla: basta pensare alla frase citata poco fa, oppure alla frecciata che, in un’altra canzone, lancia al vicino che la mattina leggendo il giornale incita tutti a scendere in piazza ma la sera si è già scordato di tutto perché è impegnato a festeggiare una vittoria di Bartali di cui ha sentito alla radio.
Una mente assolutamente brillante. Da riscoprire. -
eros e agape
“In realtà eros e agape -amore ascendente e amore discendente- non si lasciano mai separare completamente l’uno dall’altro. Quanto più ambedue, pur in dimensioni diverse, trovano la giusta unità nell’unica realtà dell’amore, tanto più si realizza la vera natura dell’amore in genere. […] D’altra parte, l’uomo non può neanche vivere esclusivamente nell’amore oblativo, discendente. Non può sempre soltanto donare, deve anche ricevere.” (J.R.)
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ripartenze #3
Piano piano, con l’arrivo del freddo, tutto riparte #3.
Neverlab presenta il bravissimo Miky Marrocco: il suo nuovo lavoro letterario, contraddistinto da una scrittura oscura, visionaria e inquieta, uscirà nei prossimi mesi per la collana Neverlab Libri, ancora una volta con il supporto di Edizioni del Faro. Da tenere d’occhio. -
artisti e social
La cosa che mi fa più tristezza, in questo periodo post morte del mercato discografico tradizionale, è vedere artisti che hanno fatto la storia ridursi a venditori porta a porta di se stessi o doversi atteggiare a gggiovani amiconi di tutti sui social network. Sembra tutto un triste reality show.
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solo, se ritorni
“…lascio uno spiraglio alla mia porta. Solo, se ritorni, fallo con l’amore di una volta.” (R.Vecchioni)
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ripartenze #2
Piano piano, con l’arrivo del freddo, tutto riparte #2.
Neverlab ufficializza l’acquisto a titolo definitivo del cantautore Àlia.
E gira voce che, mentre Barachetti / Ruggeri prepara una performance particolare per la quale cerca ventilatori in prestito, la campagna acquisti non sia ancora conclusa. Alla faccia di Gareth Bale e Illarramendi. -
Alia a Milano
Venerdì (11 ottobre) Àlia suona a Milano.
Oltre ai brani di “Ària”, ci saranno anche alcune nuove canzoni delicatissime e molto belle che io ho avuto la fortuna di ascoltare già e che si intonano molto bene alle malinconie autunnali di questo periodo. -
Guglielmo Ubaldi
Qualche anno fa Guglielmo Ubba Ubaldi si è conquistato la mia eterna stima anche grazie a un libricino ultra genuino intitolato “Arcobaleni e tempeste di sabbia”.
Ora ha pubblicato un nuovo ep molto storto, intitolato “Crepa!”, che si può scaricare gratis insieme a tutti i suoi vecchi dischi. -
Adiosu
Finalmente ho visto “Adiosu”, il cortometraggio dedicato ai luoghi abbandonati della Sardegna.
Davvero molto suggestivo. -
ripartenze
Piano piano, con l’arrivo del freddo, tutto riparte.
Primo passo targato Neverlab: i nuovi progetti dell’amico Enrico Ruggeri, con una colonna sonora in uscita e un disco in arrivo. -