Categoria: diario

  • “L’uomo a pedali” al Km Verso Il Blu

    Non mi era mai capitato, in tutta la mia vita, di incontrare una salita ripida come quella del Km Verso Il Blu di Predore (BG). Una cronoscalata serale che nel giro di un solo chilometro (1200 metri, per la precisione, ma con pendenze che raggiungono il 33%) toglie letteralmente il fiato tanto quanto la vista del tramonto sul Lago D’Iseo che si può ammirare una volta arrivati in cima.
    Personalmente non posso che ringraziare gli Amici Del Pedale di Predore e il Team Tex per avere organizzato una manifestazione così particolare e ancora di più per la magnifica accoglienza e per l’atmosfera serena e conviviale respirata sia prima della corsa che durante la serata. Mi ha fatto piacere poter portare “L’uomo a pedali” a confrontarsi con una sfida così particolare e impegnativa.

    “L’uomo a pedali” al Km Verso Il Blu
  • “La prima ultima volta” secondo “Una Parola Tira L’Altra”

    Parlando di ultime volte o prime volte, è arrivata la prima recensione dal mondo delle pagine letterarie per “La prima ultima volta“. È firmata da UnaParolaTiraLAltra ed è qualcosa di davvero commovente.
    “Un libro struggente, pulsante, carico, stilisticamente perfetto. Non una parola fuori posto, non un’emozione sbalzata fuori luogo”, dice fra le altre cose.

    “La prima ultima volta” secondo “Una Parola Tira L’Altra”
  • “La prima ultima volta” a Crema

    Può sembrare curioso il fatto che un romanzo come “La prima ultima volta“, che è costruito come un inusuale dialogo teatrale, sarà proprio uno dei pochi miei lavori a non avere una coda di letture in pubblico. Ma è giusto così. È stata una scelta ponderata e naturale. Nonostante questo, però, ogni tanto i libri hanno comunque bisogno di essere portati in giro per il mondo a respirare un po’ d’aria e incontrare direttamente le persone, così sabato e domenica (17 e 18 giugno) sarà possibile trovare “La prima ultima volta” a Crema, al Festival Letterario Inchiostro, dove sarà ospite dello stand di Creazioni D’Inchiostro di Franca Turco. Nel corso di questi due giorni poi saremo lì anche io e Vanna: lei sarà presente allo stand sabato pomeriggio mentre io sarò lì domenica.

    “La prima ultima volta” a Crema
  • “L’uomo a pedali” alla Alé La Merckx 2023

    È affascinante pedalare all’interno di una manifestazione intitolata a un monumento del ciclismo come Eddy Merckx, specie su un percorso che parte da un luogo iconico come la piazza antistante l’Arena di Verona e si snoda fra vitigni e colline prima di concludersi su una salita che è stata il cuore pulsante di due campionati del mondo (fra cui quello del ’99, quando Frank Vandenbroucke, proprio su quella salita, tentò inutilmente di scombinare le carte del destino nonostante un polso fratturato in una caduta a metà corsa).
    Il fine settimana della Alé La Merckx è scivolato via piacevolissimo, sportivamente impegnativo al punto giusto, con molti chilometri di salita ma senza pendenze eccessivamente proibitive, baciato dal sole e dalla bellezza della città, e accompagnato da un’atmosfera estremamente rilassata anche grazie a una macchina organizzativa da fare invidia alle gare professionistiche. È stato bello inserire anche questa tappa all’interno dell’ormai lungo percorso de “L’uomo a pedali”. Ed è stato piacevole anche, dopo la pedalata, poter incrociare e salutare anche un personaggio simpatico come Sonny Colbrelli, eroe della memorabile Roubaix del 2021: una corsa che il protagonista del mio romanzo avrebbe sicuramente conservato fra i suoi ricordi.

    “L’uomo a pedali” alla Alé La Merckx 2023
  • “La prima ultima volta” secondo Paolo Pelizza

    Paolo Pelizza è un caro amico che collabora come me con Rock Targato Italia e con cui ho condiviso diverse cose: questo è giusto e doveroso dirlo. Però è anche una persona dotata di un’onestà intellettuale che non fa sconti a nessuno e che ama dire sempre ciò che pensa.
    Tutto questo per segnalare che, proprio sul sito di Rock Targato Italia, all’interno della rubrica “Le visioni di Paolo”, è uscita un’attenta e più che lusinghiera riflessione di Paolo Pelizza su “La prima ultima volta“.
    “Non so se la vita del Vecchio sia come recita il testo «una vita come tante». Supposto che esista una vita che sia come tante. Questo racconto a ritroso non è come tanti. E’ vivo e suggestivo. Così come sono vivi e tridimensionali i tre personaggi e quelli evocati nel racconto.” dice fra le altre cose l’articolo.

    “La prima ultima volta” secondo Paolo Pelizza
  • gli ascolti di giugno 2023

    Ci avviciniamo al giro di boa di questo instabile e sempre meno decifrabile 2023. Dunque, prima che i tormentoni estivi inizino a giocare a racchettoni con i consigli pomposi a reti unificate su come sopravvivere alle ondate di calore, sul sito di Rock Targato Italia torno a consigliare sei bei dischi usciti in queste ultime settimane. Questa volta parlo di Ettore Giuradei, Galoni, Talèa, Paolo Benvegnù, L’Avvocato Dei Santi e Il Ciclo Di Bethe.

    gli ascolti di giugno 2023
  • “La prima ultima volta” sul Giornale di Erba

    Sul numero di oggi (3 giugno) del Giornale di Erba si parla anche de “La prima ultima volta” con un articolo che lo presenta giustamente come “un’opera introspettiva”. Ovviamente, considerato anche che non sono mai stato particolarmente “profeta in patria”, non può che farmi piacere il fatto che il primo articolo sul nuovo romanzo arrivi da un giornale della mia terra.

    “La prima ultima volta” sul Giornale di Erba
  • l’origine de “La prima ultima volta”

    Ho conosciuto Vanna Mazzei nella primavera del 2018 e fin da subito ci è capitato di condividere qualche progetto e diverse chiacchierate. L’idea di provare a scrivere qualcosa insieme è partita da lei, che in precedenza aveva già sperimentato alcune esperienze di scrittura collettiva e continua a farlo tuttora, e ammetto che, per svariate ragioni, ci ha messo parecchio a convincermi.
    La stesura de “La prima ultima volta” è iniziata così, senza obbiettivi precisi o scadenze prefissate, solo per il gusto di rimescolare le carte e vedere cosa poteva uscire dal confronto fra due menti particolari provenienti da percorsi diversissimi fra loro, ed è andata avanti per un paio di anni prima di arrivare alla versione che ci è sembrato giusto considerare definitiva.
    Siamo partiti dall’immagine di un uomo anziano che decide di riassaporare tutta la propria esistenza ripensando alle sue “ultime volte”. Tutto il resto è venuto da sé, rimasticando di continuo l’uno le idee dell’altra facendole costantemente diventare qualcos’altro. Sicuramente non è un romanzo facile e non è una lettura che fa sconti, anche perché sia io che Vanna abbiamo la naturale propensione a scavare oltre la superficie e il confronto fra di noi è diventato spesso un ulteriore incentivo a spingerci sempre oltre, però credo sia un romanzo che prova a lanciare interrogativi che mi sembrano importanti. E ora, da qualche giorno, grazie a Edizioni del Faro, è disponibile davvero ovunque sia in versione ebook che in formato cartaceo tradizionale.

    l’origine de “La prima ultima volta”
  • due chiacchiere con Max Zanotti

    Ho conosciuto Max Zanotti quando, nei primi mesi del 2000, mi capitò per puro caso fra le mani un demo dei suoi Deasonika. A quel tempo mi alimentavo costantemente di musica mentre lui suonava spesso nei localini della provincia e stava preparando quello che sarebbe stato l’album d’esordio della band. Il suo talento, insieme a quello dei suoi compagni d’avventura dell’epoca, mi ha folgorato allora e non ho mai smesso di ammirarlo continuando a seguire con grande attenzione tutto il suo percorso.
    Ogni volta che, nel corso di tutti questi anni, mi è capitato di incrociarlo per un’intervista, un concerto o qualche altro evento, mi ha sempre fatto piacere respirare la sensazione di ritrovare una persona genuina e talentuosissima che è partita dal mio stesso luogo e ha saputo muoversi con estrema coerenza in un mondo difficilissimo. È stato così anche un paio di giorni fa, quando ci siamo incontrati virtualmente per un’intervista pubblicata oggi sui canali video di Rock Targato Italia. Abbiamo parlato di The Elephant Man, il suo nuovo progetto rivolto al mercato internazionale, ma anche delle nostre comuni origini e di molte cose successe in tutti questi anni.

    due chiacchiere con Max Zanotti
  • il primo passo de “La prima ultima volta”

    E’ stato un primo passo più impegnativo del previsto, per “La prima ultima volta“, la breve partecipazione al Salone del Libro di Torino. Il maltempo e un afflusso massiccio di pubblico hanno messo totalmente a nudo i limiti organizzativi della città e dello spazio in cui si svolge la fiera trasformando il Salone in un’esperienza molto poco vivibile.
    Nonostante tutto però, per me e Vanna Mazzei è stato importante esserci e compierlo, questo primo passo, lasciandoci abbracciare dalle cose positive come l’accoglienza sempre perfetta degli amici di Edizioni del Faro. Ci sarà modo di parlarne ampiamente, da qui in avanti, di questo strano e affascinante romanzo scritto a quattro mani. Sono convinto che lo meriti.

    il primo passo de “La prima ultima volta”
  • “Lo strappo” di Marco Ambrosi

    Un paio di giorni fa ho fatto una bella chiacchierata con Marco Ambrosi. Marco è un musicista sulle scene ormai da parecchi anni e sempre impegnato all’interno di svariati progetti (fra cui attualmente i Nuju e i La Rosta), ma anche un attivissimo agitatore culturale e da qualche anno anche un ottimo scrittore. Il suo ultimo romanzo, “Lo strappo“, è ambientato proprio nel mondo della musica e racconta la parabola umana e artistica di un ragazzo cresciuto con una passione sconfinata per il rock. Un lavoro interessantissimo per la naturalezza con cui riesce a tratteggiare umanamente il protagonista mettendone a nudo sensibilità e debolezze ma anche per la precisione con cui delinea l’ambiente in cui si svolge la vicenda, finendo così col realizzare un perfetto affresco dei grandi cambiamenti che il mondo della musica indipendente ha vissuto nell’ultimo quarto di secolo, delle sue eterne contraddizioni e dei personaggi che lo animano. La chiacchierata è ovviamente diventata una video intervista che si può vedere sui canali di Rock Targato Italia.

    “Lo strappo” di Marco Ambrosi
  • “La prima ultima volta” al Salone Del Libro di Torino

    Ci vuole ancora qualche giorno di pazienza prima che “La prima ultima volta” possa essere disponibile ovunque sia in formato cartaceo che in ebook, ma ormai ci siamo quasi. Nell’attesa, chi passerà dal Salone Del Libro di Torino potrà trovare il romanzo direttamente allo stand di Edizione Del Faro (padiglione 2, stand F47) e sabato (20 maggio), dalle ore 14 alle 16, saremo lì anche io e Vanna Mazzei per iniziare a raccontare il libro a chi vorrà fermarsi a salutarci.

    “La prima ultima volta” al Salone Del Libro di Torino
  • gli ascolti di maggio 2023

    Sono giorni abbastanza pieni in cui a volte fatico a tenere il passo dei vari impegni. Però, nonostante qualche fisiologico giorno di ritardo rispetto al consueto, anche in questo mese di maggio non può mancare l’appuntamento con la mia tradizionale rubrica sul sito di Rock Targato Italia dedicata ai consigli musicali. Questa volta racconto i nuovi lavori di Andrea Ra, Carmine Tundo, Diodato, Kublai, Qualunque e Karkum Project.

    gli ascolti di maggio 2023
  • Bologna, Dieci Colli 2023

    Fra nuovi progetti, momenti di calo di motivazione e inghippi vari, il mio esordio ciclistico di questo 2023 è stato rimandato parecchie volte. Però il desiderio di continuare a portare in giro su due ruote “L’uomo a pedali” non è mai venuto meno: c’era solo da scegliere l’occasione giusta.
    Il momento è arrivato domenica (30 aprile) alla Granfondo Dieci Colli, fra le salite aspre dei colli bolognesi che sarebbero sicuramente piaciute parecchio al protagonista del romanzo, i paesaggi struggenti degli appennini sovrastati da nuvole grigie e il meteo incerto fino all’ultimo secondo a dare al tutto un sapore vagamente eroico, con in più il valore aggiunto della cena della vigilia nella Trattoria Da Vito, celebre per essere stata, negli anni d’oro della canzone d’autore italiana, il punto di ritrovo di Guccini, Dalla e il resto della scena emiliana dell’epoca.
    È stata una gran bella ripartenza, significativa e affascinante, all’interno di un evento decisamente ben congegnato e contraddistinto da un’atmosfera estremamente amichevole. Sicuramente un esordio stagionale che il protagonista de “L’uomo a pedali” avrebbe approvato e vissuto con grande piacere.

    Bologna, Dieci Colli 2023
  • È in arrivo “La prima ultima volta”

    Io e Vanna Mazzei abbiamo scritto un romanzo a quattro mani. S’intitola “La prima ultima volta” e, grazie a Edizioni del Faro, è ormai prossimo alla pubblicazione. Fra pochissime settimane sarà disponibile ovunque ma in questo momento è già ordinabile in anteprima sul sito dell’editore. Credo sia un lavoro molto particolare. La sinossi recita così:

    Il vecchio sa di essere ormai giunto alle battute finali della propria vita. È troppo stanco per potersi muovere dalla poltrona su cui siede e la sua mente alterna frangenti di lucidità a lunghi momenti di totale confusione. Prima di abbandonare questa terra vuole però fare un’ultima cosa: rivivere tutta la sua esistenza a ritroso riassaporandone ogni istante e lasciando che le asole lungo cui far scorrere il filo dei ricordi sia rappresentato dalle sue “ultime volte” (l’ultima volta che ha fatto una certa cosa o provato un determinata sensazione).
    Nasce così una sorta di inusuale dialogo teatrale in tre atti in cui il vecchio mette completamente a nudo la propria storia, le proprie debolezze e i propri pensieri partendo dai giorni della vecchiaia per attraversare quelli della maturità e della gioventù prima di finire inevitabilmente immerso nel mistero sconfinato della nascita.
    Un romanzo dalla forma insolita e dal contenuto introspettivo che accompagna il lettore in un percorso ombroso di profonda riflessione sul senso delle cose della vita, sulle ragioni delle scelte che ognuno di noi compie e sulle fragilità più o meno nascoste con cui ogni essere umano è chiamato prima o poi a fare i conti.

    È in arrivo “La prima ultima volta”
  • Rock Targato Italia 2023

    Per gli amici musicisti: sono aperte le iscrizioni alla nuova edizione di Rock Targato Italia. L’iscrizione è assolutamente gratuita e per partecipare è sufficiente proporsi inviando un video con due proprie canzoni suonate dal vivo.
    Una delle novità di quest’anno è che gli artisti che supereranno la prima preselezione verranno intervistati dal sottoscritto all’interno di una serie di chiacchierate che saranno pubblicate sui canali della manifestazione e che coinvolgeranno anche diversi personaggi parecchio interessanti.
    L’idea è sempre più quella di trasformare Rock Targato Italia in un punto d’incontro umano e artistico fra spiriti spesso diversi fra loro ma accomunati dal desiderio di provare a comunicare, ognuno a proprio modo, qualcosa di importante. Ci sarà sicuramente da divertirsi.

    Rock Targato Italia 2023
  • un referendum per la pace

    Da qualche giorno è iniziata la raccolta firme per il referendum abrogativo che fermi la complicità del nostro Paese nell’inasprimento sempre maggiore, tramite l’invio di armamenti, del conflitto che tutti conosciamo. Credo sia una proposta parecchio importante che va potenzialmente a toccare uno degli snodi cruciali del nostro futuro.
    Personalmente ho parecchie riserve sullo strumento e su diverse altre cose, però penso che la campagna referendaria vada presa prima di tutto come l’occasione per lanciare un segnale forte su un tema vitale su cui tutte le forze politiche all’unisono e tutti i mezzi d’informazione hanno fin dall’inizio fatto quadrato in modo granitico bloccando ogni possibilità di dissenso.
    Vista l’ormai constatata impossibilità di aprire un dibattito pubblico su questo tema o di riorganizzare un movimento di piazza, questa campagna referendaria può essere un modo valido per provare a fare sentire la nostra voce e, in quanto tale, sono convinto che vada fortemente sostenuta.

    un referendum per la pace
  • “Kissing Gorbaciov”

    Ieri sera ho fatto una chiacchierata molto interessante con Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, i due registi di “Kissing Gorbaciov“.
    “Kissing Gorbaciov” è un film documentario, attualmente in lavorazione, che racconterà un meraviglioso scambio culturale avvenuto nel 1988 e 1989 fra alcune band sovietiche e alcuni dei più importanti gruppi italiani dell’epoca (fra cui CCCP, Litfiba e Rats), con un primo concerto comune in un paesino del Salento a cui è seguito un mini tour insieme fra Leningrado e Mosca.
    Con i due registi abbiamo parlato del loro film, della storia che racconta (che fu oltretutto la prima porta di comunicazione artistica fra il mondo occidentale e quello sovietico), ma anche dell’importanza della cultura come mezzo per unire gli esseri umani, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo in cui il mondo sta tornando a lasciarsi travolgere dalle stesse identiche divisioni che l’esperienza del 1988/89 aveva cercato di superare.
    La chiacchierata è ovviamente diventata un’intervista che si può ascoltare sui canali di Rock Targato Italia. Il film invece è prodotto tramite una campagna di “coproduzione popolare”, dunque chiunque può contribuire alla sua realizzazione. Credo sia un progetto parecchio interessante e meritevole.

    “Kissing Gorbaciov”
  • “Dio è morto” di Andy McGrath

    “…o dell’unica volta in cui la stella di Vandenbroucke brillò in tutto il suo splendore prima di perdersi prematuramente nei meandri di un animo troppo fragile e puro”: così recita un passaggio de L’uomo a pedali.
    In questi giorni ho letto Dio è morto di Andy McGrath, la biografia di Frank Vandenbroucke edita in Italia da AlVento. Personalmente sono sempre stato molto affascinato dall’indimenticato talento belga, dalla sua parabola umana e dalle sue enormi contraddizioni, e in qualche modo mi è spesso parso di notare anche qualche vaga similitudine fra la sua figura e quella del protagonista del mio romanzo, se non altro per il legame con la bicicletta usata spesso come ancora di salvezza, per l’amore irrazionale verso la polvere delle Fiandre, per il desiderio ricorrente di fuggire via da tutto quanto e per quella fragilità di fondo mascherata nei modi più svariati.
    La cosa che più mi ha colpito del libro di McGrath è che riesce a raccontare tutta la vita di Vandenbroucke in modo estremamente crudo, spogliandola della patina di poesia con cui noi vecchi romantici delle due ruote finiamo spesso col rivestirla e tracciandone un ritratto umano estremamente autentico, direi quasi spietato, nel bene e nel male. Per chi ha seguito il ciclismo di quegli anni, sicuramente è una lettura interessante.

    “Dio è morto” di Andy McGrath
  • gli ascolti di aprile 2023

    Nelle scorse settimane ha fatto rumore lo scontro fra il colosso italiano dei diritti d’autore e quello mondiale dei social. Uno scontro fra titani da cui gli unici ad avere subito dei danni sono stati, come sempre, i piccoli artisti: quelli che di quanto preteso dalla società italiana non avrebbero comunque visto nulla ma che, dopo questo caos, si vedono negata la possibilità di diffondere la propria musica attraverso alcuni contenuti sia propri che di altri utenti (cosa che non cambia una virgola a chi ha facile accesso ai grandi media ma che danneggia chi invece può affidarsi solo ai piccoli passi). Così vanno le cose in ogni ambito: i giganti si scontrano senza farsi male e le conseguenze le pagano comunque i più piccoli. Ma è anche per questo che è necessario andare avanti. Così, in questo aprile, nella mia abituale rubrica mensile sul sito di Rock Targato Italia, racconto i nuovi album di Gaube, Rudy Marra, I Fiumi, Sasso e Zaund.

    gli ascolti di aprile 2023

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