Categoria: diario

  • domani a San Vittore

    Domani mattina porterò le canzoni di Francesco De Gregori ai ragazzi di San Vittore.

  • catalizzando

    I tre giorni a Roma erano necessari. Nemmeno io mi rendevo conto di quandolo fossero, ma ne avevo decisamente bisogno.

    Sono stati giorni intensi, quelli vissuti nella Capitale, fra il reading negli spazi splendidamente accoglienti Cheese and Cheers, il caos frenetico di “Più libri più liberi”, le pochissime ore di sonno, le copie del libro firmate, lo spirito da gita scolastica, gli sguardi incrociati, i sorrisi di passaggio, gli amici rivisti, le confidenze fragili e stanche, i bicchieri di whisky, i progetti lavorativi, le risate poco lucide, le strade sbagliate e molto altro. Sono stati giorni necessari.

    Mi sono sempre ripromesso di non fare ringraziamenti pubblici per evitare lo sgradevole retrogusto retorico che lasciano sempre, però questa volta devo davvero ringraziare Vincenzo Di Pietro, fedele compagno di ormai tante avventure, che ancora una volta ha voluto mischiare le sue storie con le mie dentro e fuori la scena portando molta sincerità e parecchie energie.

    catalizzando
  • Fabrizio Coppola e San Vittore

    Fabrizio Coppola racconta sul suo blog l’incontro di un paio di settimane fa con i ragazzi di San Vittore per il progetto “Nella mia ora di libertà”.

    [leggi l’articolo]

  • tutte queste parole…

    Sono giorni che mi interrogo sul senso reale di tutto questo scrivere, e trovare risposte non aleatorie sembra sempre più complesso. Probabilmente aveva ragione il professor Vecchioni. Ma forse questo non è il momento per abbandonarsi a queste riflessioni.

    L’incontro con i ragazzi di San Vittore è stato, come sempre, una grande emozione. Varcare il portone del carcere e confrontarsi direttamente con le persone che lo popolano è un’esperienza che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita: non solo perché quei ragazzi sono la platea più attenta, schietta e vera che si possa incontrare, ma anche perché parlare con loro è sempre un bel modo per arricchirsi umanamente e vedere le cose in una prospettiva completamente diversa e magnificamente concreta.

    Questa prima fase della promozione di “Suonando pezzi di vetro” si chiuderà nei prossimi giorni con una doppia trasferta a Roma: giovedì (6 dicembre), verso le 22.00, farò un reading al Cheese and Cheese Bistrot (via Paola Falconieri, 47b – quartiere Monteverde) all’interno del quale avrò il piacere di ospitare l’amico Vincenzo Di Pietro (che per l’occasione presenterà il suo “Baraonda!”) creando con lui un intreccio molto particolare ed intenso di storie e di pensieri.
    Venerdì (7 dicembre) invece, alle 18.00, passerò a trovare lo staff di Edizioni Del Faro alla fiera “Più libri più liberi” (palazzo dei Congressi – EUR) e sarò loro ospite (stand B20) per un paio d’ore per fare due chiacchiere informali con i passanti.

    tutte queste parole…
  • ‘fanculo John Cusack

    ‘Fanculo John Cusack e la sua inglesina”: sarebbe questo il titolo ideale per questo giro di presentazioni del nuovo romanzo, visto che l’unico punto fermo dei miei reading è da subito diventato il monologo semi improvvisato su “Serendipity” (?) che si arricchisce ogni volta di nuove sfumature e nuovi significati.

    La serata a Rimini è scivolata via piacevole, con un’atmosfera molto distesa e le giuste dosi di malinconia e leggerezza. Ora (martedì mattina) tocca San Vittore: forse l’appuntamento che più mi sta a cuore. O quanto meno quello di cui credo di avere più bisogno in questo momento a livello personale.

    ‘fanculo John Cusack
  • venerdì al Polaresco

    Per chiudere bene la settimana, venerdì (23 novembre) Neverlab ospiterà a Bergamo il reading di Giovanna Astori con il suo romanzo d’esordio “Storie dentro storie”.

  • a proposito di Neverlab

    Fra una cosa e l’altra, non ho ancora avuto modo di dire due parole su Neverlab Libri e spiegare cosa rappresenta quel marchio sulla quarta copertina del libro.
    Si tratta di un progetto anomalo, nato dall’incrocio non casuale fra la curiosità dei ragazzi di Neverlab -da tempo attivissimi nel mondo della musica- di provare ad ampliare i loro confini cimentandosi con altre esperienze e la mia esigenza personale, dovuta a diversi fattori, di staccarmi dalle dinamiche dell’editoria tradizionale per cercare nuovi stimoli riappropriandomi di un modo di lavorare più “mio”, confrontandomi con persone che mi conoscono da tempo e provengono da un percorso umano molto vicino a me.

    “Suonando pezzi di vetro” è stato il primo passo: quello che riserverà il futuro credo sia assolutamente impossibile da prevedere. Di certo nei prossimi mesi, con lo stesso marchio, si organizzeranno anche alcuni reading di altri autori, editi da altre realtà, all’interno delle serate musicali firmate dalla stessa Neverlab, come per esempio la presentazione di “Storie dentro storie” (L’erudita Editrice) di Giovanna Astori che si terrà venerdì (23 novembre) a Bergamo, al Polaresco.

    Intanto giovedì (22 novembre), alle ore 21.30, sarò a Rimini per raccontare “Suonando pezzi di vetro” al Circolo Milleluci (via Isotta degli Atti, 8). Vedremo cosa mi riserverà questa volta la costa adriatica…

    a proposito di Neverlab
  • con Fabrizio Coppola a San Vittore

    Domani mattina accompagnerò Fabrizio Coppola a far visita ai miei ragazzi di San Vittore.

  • in prospettiva…

    “Ho acceso l’autoradio e ho alzato il volume. -In prospettiva ci si abitua a tutto, anche alla normalità. Non sei così speciale, credimi. I danni in superficie sono incalcolabili. Qui nessuno sanguina- urlava la voce di Mario Pigozzo Favero dei Valentina Dorme. Ho alzato ancora. Ho alzato finché non ho sentito la plastica dei rivestimenti interni delle portiere sobbalzare al ritmo dei bassi e i cristalli dei finestrini vibrare. Ho alzato finché lo stridore distorto delle chitarre elettriche non mi è penetrato dritto nel cervello fino a farmi male. E allora anche io ho iniziato a urlare, seguendo la musica. -Alla lunga ci si arrende a tutto, anche alla mediocrità. Non fa poi così male, credimi. I danni in superficie sono trascurabili. Qui nessuno sanguina-.”

    (da Suonando pezzi di vetro – pag. 89)

  • lontano da Hollywood

    Credo di dover raccontare qualcosa sulla serata del Polaresco, anche se sinceramente non so se ne ho voglia, soprattutto per il rischio che si corre sempre in queste occasioni di finire con lo sbrodolarsi addosso dicendosi “quanto siamo bravi, Dio, ma come siamo bravi”.

    Penso che, nonostante il filo di tensione che accompagna ogni nuovo esordio, sia stata una buona presentazione, soprattutto grazie a un finale improvvisato buttando via testi e appunti che per me è stato qualcosa di liberatorio. Credo che quel finale sia stato uno di quei momenti in cui ti guardi alle spalle e finalmente ti sembra di vedere tutto un pochino più chiaro e allora puoi permetterti il lusso di dire (a te stesso) le cose come stanno.

    Probabilmente ci sarebbero anche dei ringraziamenti da fare, ma nei ringraziamenti non sono mai stato bravo. Poi comunque i ringraziamenti sono già tutti lì, fra le righe. Anche nelle parole che, come a volte mi capita, mi hanno preceduto di parecchio.

    lontano da Hollywood
  • inquadratura fissa

    Venerdì (9 novembre), poco dopo le 21.00, presenterò “Suonando pezzi di vetro” e il progetto Neverlab Libri con un reading a Bergamo, presso lo spazio Polaresco (via del Polaresco, 15 – quartiere Longuelo), in apertura della serata organizzata dalla stessa Neverlab.

    Per l’occasione, insieme al libro, saranno disponibili anche dei piccoli gadget a tema realizzati apposta per il romanzo dai miei ragazzi di San Vittore: si tratta di quadernini confezionati a mano con grande cura che porterò poi con me anche nelle prossime presentazioni.

    Oltretutto è curioso anche che proprio la stessa sera, a qualche centinaio di chilometri di distanza, i Valentina Dorme presenteranno la riedizione del loro storico album “Capelli Rame”. Un brano di quel disco viene citato direttamente proprio al centro del romanzo: chissà che la coincidenza non sia di buon auspicio.

    inquadratura fissa
  • le parole sussurrate

    Domani esce ufficialmente “Suonando pezzi di vetro”, sia in versione ebook (a 3,49 euro) che come libro tradizionale (a 13 euro).

    Giuliano Dottori, in un brano che ho amato molto, cantava: “le parole sussurrate non contano”. Ecco: per quanto mi riguarda invece, nel caso di questo libro, sono convinto che le frasi sussurrate, i piccoli dettagli di contorno, la copertina, le parole scritte fuori dalla storia o nascoste molto in piccolo fra le righe, contino moltissimo. Forse ancora più della storia in sé. Credo sia soprattutto per via di queste cose che ho la sensazione di vivere questo libro e tutto ciò che gli ruota attorno come la personale chiusura di una sorta di cerchio.

    Ma, certo, queste sensazioni molto personali, e forse non è nemmeno il momento per fare bilanci o perdersi in questi pensieri. Per ora godiamoci questo periodo promozionale e il gusto di raccontare al mondo i miei pezzetti di vetro.

    le parole sussurrate
  • Baraonda!

    A proposito di libri in uscita: la prossima settimana uscirà anche “Baraonda!”, il nuovo romanzo del bravissimo Vincenzo Di Pietro.

    Nessuna descrizione della foto disponibile.

  • suonando pezzi di vetro

    Suonando pezzi di vetro“: si intitola così il mio nuovo romanzo, pubblicato dal neonato progetto Neverlab Libri con il supporto di Edizioni Del Faro.
    Esce ufficialmente il 6 novembre, sia in versione fisica che in ebook, ma è già possibile ordinarlo in anteprima sul sito di Edizioni Del Faro (www.edizionidelfaro.it).

    La sinossi recita così:
    Il diario del ritorno sul palco di un giovane musicista dopo un periodo di lontananza dai riflettori. Un diario sincero e fragile, scandito a ritmo di musica, di poche settimane destinate a segnare l’esistenza del protagonista. Poche settimane vissute fra la quotidianità di un lavoro qualunque, le serate in sala prove o in tour con i compagni di una vita e la ricerca di una stabilità emotiva. Costantemente in bilico fra le inquietudini di un passato in eterno ritorno e l’esigenza di un nuovo equilibrio e nuovi lampi di serenità. Un romanzo crudo e diretto, figlio del caos di questi anni senza identità.

    La foto di copertina, a cui sono particolarmente affezionato, è opera di una cara amica dal talento straordinario ancora tutto da scoprire.

    “Suonando pezzi di vetro” verrà presentato venerdì 9 novembre a Bergamo presso lo Spazio Polaresco. A seguire sarò a Rimini il 22 novembre, a Roma il 6 dicembre e a Fidenza (PR) a gennaio.

    suonando pezzi di vetro
  • domani a San Vittore

    Domani mattina racconto Enzo Jannacci e le sue storie ai miei ragazzi di San Vittore.

  • cinque anni dopo

    Esattamente cinque anni fa usciva “Tutto passa invano”: un insieme di racconti ripescati dai miei cassetti e pubblicati davvero senza nessun tipo di attesa, solo per l’esigenza di fissare definitivamente nel tempo alcuni pensieri che mi inseguivano ormai da troppo tempo. A posteriori credo sia un libro molto grezzo, estremamente personale e sincero, a tratti ingenuo eppure, per quanto mi riguarda, ancora denso di significati.
    Aprendone una pagina a caso mi è caduto l’occhio su una delle poesiole conclusive:

    Scavo tuttora macerie inquiete
    di un mondo crollato ad un soffio di vento
    e riscrivo sempre la stessa poesia
    con parole diverse perché non sembri vera

    Conosco un uomo che ama i fantasmi
    e si crogiola all’ombra di sogni usa e getta
    Non toccare la meta gli dà sicurezza
    Sia mai che un approdo deluda le attese

    Era il ragazzo che amava le fiabe
    ma non ha saputo mai scriver la sua
    Non ci crede più ma continua a cullarla
    La realtà è il tempo morto fra un verso ed un altro

    cinque anni dopo

Archivio:

I miei libri:

Contattami: