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a San Vittore con Paolo Saporiti
Domani mattina, per il progetto “Nella mia ora di libertà”, porterò con me Paolo Saporiti a far visita ai ragazzi di San Vittore.
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Corteccia di Barachetti/Ruggeri
Due soggetti degni di enorme stima partono per una nuova avventura insieme.
Luca Barachetti ci mette la voce e le parole.
Enrico Ruggeri ci mette la musica e i suoni.
(p.s. prima che qualcuno lo chieda: sì, è proprio QUEL Luca Barachetti) -
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verranno a chiederti di R|Zero
A Cremona, per R|Zero, ci ha accolto un’atmosfera incredibilmente solare: molto giovane, densa di entusiasmo e sana ingenuità. Spiazzante, per molti versi, vista la carica di disillusione della scaletta che avevo preparato per il reading, eppure tremendamente genuina e piacevole. Fa piacere, ogni tanto, respirare un’aria così positiva e vedere un insieme di ragazzi giovanissimi con tanta voglia di fare, di confrontarsi e di comunicare in mille modi diversi.
Il reading credo sia stato uno dei miei più “estremi” e diretti, con anche una reinterpretazione di De André inserita in chiusura del mio brano più denso (spero che Fabrizio, ovunque si trovi ora, non mi abbia odiato troppo). E devo dire che anche il connubio con Àlia ha funzionato molto bene: le sue canzoni affascinano sempre di più ascolto dopo ascolto, con la loro delicatezza di fondo e quel tocco di malinconia che ti si insinua sotto pelle. -
domani a Cremona
Domani, sabato 13 aprile, appuntamento a Cremona per il festival R|ZERØ.
Alle 16.30 sarò sul palco per un reading dedicato a Suonando pezzi di vetro accompagnato dalla musica di Alessandro Àlia Curcio che, fra una mia lettura e l’altra, proporrà anche qualche canzone di Ària. Subito dopo di noi suonerà Enrico Ruggeri con il progetto Musteri Hinna Föllnu Steina. Attorno a noi tanti altri incontri, workshop, concerti ed eventi vari. -
intervista su SuccoAcido
“La sensazione che ho in questo momento è quella di avere, con i romanzi scritti finora, espresso tutto ciò che avevo da dire per cui, quando tornerò a posare la penna sul foglio, sarà per forza di cose per comunicare qualcosa di completamente diverso e nuovo. Ma ovviamente non so quando e come sarà. Vedremo…“: si chiude così una lunga intervista al sottoscritto che il magazine SuccoAcido ha da poco pubblicato.
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Errezero
Quando, nel 2007, ho iniziato a frugare fra i miei vecchi appunti per mettere insieme “Tutto passa invano”, non avrei mai pensato di salire poi su un palco a leggere e raccontare direttamente le mie storie a un pubblico. Se ho iniziato a farlo è stato solo per via di una lettera, ricevuta proprio all’indomani dell’uscita di quel libro, che mi ha illuminato su quanta vita ci fosse in quelle storie e quanto prezioso (per me) potesse essere ridargli corpo e respiro rileggendole e raccontandole di nuovo. E così, dopo cinque anni e mezzo contornati da altri tre libri e una cinquantina fra reading e presentazioni varie, sono ancora qui, con lo stesso spirito, a dispetto di un filo di stanchezza emotiva e del mondo che cambia velocissimo attorno a me. Almeno per ora.
Sabato (13 aprile) sarò a Cremona, al circolo Luogocomune (via Speciano 4), dove i ragazzi dell’associazione Winter Beach organizzano un festival chiamato ErreZero: si tratta di una lunga giornata che, fin dal primo pomeriggio, sarà piena di incontri, reading, workshop, concerti ed eventi artistici di ogni genere. Con me ci sarà Àlia, cantautore raffinato fresco d’esordio (il suo ep, “Ària”, si può scaricare gratuitamente su Bandcamp) che ha già accompagnato la presentazione di “Schegge di vetro”, ed insieme, verso le ore 16:30, metteremo in scena un piccolo reading-concerto mischiando le mie storie e la sua musica. Subito dopo di noi, in rappresentanza di Neverlab, suonerà anche l’ex Hogwash Enrico Ruggeri con il progetto “Musteri Hinna Föllnu Steina”.
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Tamburlano
Ormai il sabato il Tamburlano di Solza (BG) è diventato la mia seconda casa. Questa settimana suona Trevisan.
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rileggendo “Schegge di vetro”
Ultima settimana d’inverno. E oltre il vetro della finestra c’è ancora la neve fresca. Bella ironia, no? Ha nevicato tutta la mattina, oggi. Ha nevicato anche sulla Milano-Sanremo, ieri. Ha nevicato a dispetto di tutto quanto, compreso me. Ha nevicato e basta.
In questi giorni ho avuto modo di rileggere “Schegge di vetro” con un’ottica più rilassata, una volta uscito dal caos della pubblicazione e della presentazione, e devo dire che sono proprio contento del risultato finale e del modo in cui ogni partecipante ha saputo catturare una diversa sfumatura e lasciare una propria impronta umana ancor prima che letteraria.
Inizialmente, con i ragazzi di Neverlab, si era pensato di chiudere il progetto con un mio contributo, ma in questi mesi sento di avere davvero poco di nuovo da dire, così ho preferito chiamarmi fuori e limitarmi a invitare a scrivere per noi alcuni degli autori -e soprattutto delle persone- con cui la mia strada si è incrociata in questi ultimi anni e che, in qualche modo, hanno lasciato una qualche impronta in me o nel mio lavoro. E credo che la scelta sia stata più che mai azzeccata: qualcuno è riuscito ad ampliare gli orizzonti di ciò che io avrei potuto dire andando a suggerire strade inaspettate, mentre altri hanno affondato a sangue le unghie esattamente dove anche io sentivo che era necessario farlo. Davvero, non avrei potuto e saputo fare di meglio.
Insomma, sono contento dei frutti di questo progetto e di tutti i colori che lascia emergere. Per quando mi riguarda, credo possa essere anche una sorta di bella epigrafe per un capitolo molto lungo del mio percorso personale. Ma intanto fuori la neve è ancora fresca e oggi ha nevicato tutta la mattina, anche a dispetto dei miei pensieri. Ed è l’ultima settimana d’inverno.
p.s.: in ogni caso, casomai qualcuno non lo avesse ancora letto, “Schegge di vetro” è sempre disponibile in download gratuito. -
intervista su RecensioniLibri.org
«Sono fondamentalmente un “romantico rincoglionito”: uno di quelli che si illudono (o illudono i lettori) di scrivere storie intimiste e tormentate, ma finiscono in realtà, loro malgrado, col cadere sempre nella stessa storia d’amore»: dopo la recensione di qualche giorno fa, il portale RecensioniLibri.org ha scelto di approfondire il discorso con un’intervista.
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Giovanna Astori e “Schegge di vetro”
Giovanna Astori, sulla sua pagina, parla del suo “Storie dentro storie” ma anche del nostro “Schegge di vetro”.
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“Storie dentro storie” di Giovanna Astori
Quanti fossero rimasti incuriositi dal personaggio di Victor, protagonista del racconto di Giovanna Astori, qui possono provare ad approfondire la sua storia cercando di vincere una copia di “Storie dentro storie” di Giovanna Astori (anche se in realtà, per andare sul sicuro, è possibile anche andare a cercare il romanzo direttamente in libreria… merita!)
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recensione su RecensioniLibri.org
“Un chitarrista bloccato dagli amori sofferti e mai raggiunti, un chitarrista assalito da stati d’animo fragili e ricordi dirompenti che trapelano nei versi delle sue canzoni“: così il portale RecensioniLibri.org ha voluto definire il protagonista di “Suonando pezzi di vetro” in una recensione più che lusinghiera in cui si parla addirittura di pagine che “acquistano un sapore dirompente e originale che supera i confini della mera prosa“.
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scarica gratis “Schegge di vetro”
Neverlab Libri presenta “Schegge di vetro”: una mini-raccolta di racconti offerta in formato elettronico in download gratuito, all’interno della quale sei autori provenienti da percorsi molto diversi fra loro (Vincenzo Di Pietro, Giovanna Astori, Cristian Villa, Luca Barachetti, Letizia Merello, Paola Benedetti) provano a dare vita ad alcuni dei personaggi di “Suonando pezzi di vetro” immaginandone la vita al di fuori del romanzo e trasformandola in una piccola opera a sé stante.
Un progetto che non è dunque una semplice raccolta di spin-off e non ha nessun intento celebrativo: è semplicemente un esperimento umano e letterario all’interno del quale alcuni frammenti del romanzo diventano il punto da cui altri autori hanno liberamente scelto di far partire altre storie, immaginate e interpretate secondo il proprio stile e la propria sensibilità. -
Tamburlan(d)o
In genere non amo raccontare troppo a caldo ciò che mi succede: ho imparato che spesso è meglio aspettare qualche giorno per assimilare meglio le sensazioni ed evitare qualche banalità di rito. La vera forza della serata a Solza è stata però proprio l’enorme spontaneità, per cui questa volta va bene così.
Il Tamburlano è decisamente il posto che mancava, da queste parti: ambiente accogliente, atmosfera familiare e distesa, personaggi caratteristici, tanta voglia di fare e gestione fuori dagli schemi. Bello davvero. E’ stato un piacere enorme aver avuto la possibilità di contribuire proprio al week-end inaugurale ed è fin troppo facile prevedere che quel posto diventerà nei prossimi mesi un punto di ritrovo fisso.
La serata di ieri è stata intrisa proprio di quell’atmosfera: divertente, informale ma tremendamente poetica, con la musica delicatissima di Àlia, l’emozione palpabile di Cristian Villa, la malinconia penetrante della mia “neo sorella di drink” Letizia Merello e la genialità sempre sorprendente di Luca Barachetti. E il mio semi-inedito “George Gray” letto in apertura per scoprire fin dall’inizio i (miei) nervi più profondi. Bello.
Ormai i primi veli a “Schegge di vetro” sono stati tolti. Ancora una manciata di ore poi tutti potranno scaricarlo gratuitamente e farlo proprio. -
“schegge di vetro”, il reading-concerto
L’idea è partita qualche mese fa dai ragazzi di Neverlab: contattare alcuni scrittori provenienti da percorsi diversi fra loro e chiedergli di dare vita, secondo il proprio stile e la propria sensibilità, ad alcuni dei personaggi di “Suonando pezzi di vetro”, immaginandone la storia e la vita fuori dal romanzo e trasformandola in un racconto a sé stante.
Il risultato è una mini raccolta intitolata “Schegge di vetro” che la stessa Neverlab renderà disponibile a partire dall’inizio della prossima settimana, in formato elettronico, in download gratuito dal proprio sito. Ed è un lavoro davvero bello e significativo che coinvolgerà autori che stimo parecchio, ognuno dei quali ha voluto lasciare una traccia profonda. Nei prossimi giorni vedrò di parlarne in modo più approfondito.
Qualcuno ha però poi pensato che, una volta infranto il vetro, prima di renderne disponibili i cocci, era giusto anche provare a ricomporre i pezzi in modo diverso, dando al tutto una dimensione ancora più viva. Così, sabato 2 marzo, alle 21.30, al neonato circolo Tamburlano di Solza (BG), si metterà in scena un reading-concerto a più voci e più anime che vedrà impegnati sul palco, oltre a tre dei sei autori che hanno contribuito a “Schegge di vetro”, anche me e la musica di Àlia, cantautore delicato fresco fresco d’esordio.
Questo il comunicato ufficiale che cerca di spiegare lo spirito dell’iniziativa:Una storia, come un vetro colpito da un pugno, si frantuma in sei diverse schegge all’interno di ognuna delle quali un personaggio della storia originaria prende vita e se ne va per la propria strada. Per cercare di rimettere insieme i pezzi, gli autori di tre di queste schegge si ritrovano su un palco, invitando anche l’autore della storia originaria e un musicista che condisca il tutto con le proprie canzoni. Questa è l’essenza dei fatti.
Sabato 2 marzo, alle 21.30, Luca Barachetti, Letizia Merello e Cristian Villa saranno sul palco del neonato Circolo Tamburlano di Solza (BG) per presentare con un reading a più voci “Schegge di vetro”, la mini raccolta di racconti che danno nuova vita -come una serie di spin off- ad alcuni personaggi di “Suonando pezzi di vetro” che Neverlab offrirà in download gratuito sul proprio sito a partire dal 4 marzo (e che, oltre ai tre citati, conterrà anche racconti di Giovanna Astori, Paola Benedetti e Vincenzo Di Pietro). Insieme a loro, in una serata in cui musica e letteratura si fonderanno a meraviglia, ci saranno anche Roberto Bonfanti, autore di “Suonando pezzi di vetro”, e Àlia, musicista il cui EP d’esordio, “Ària”, è in uscita proprio in questi giorni.
Una festa quadrupla, insomma.
Si celebra l’uscita di “Schegge di vetro”.
Si festeggia la nascita del Circolo Sociale Tamburlano.
Si scoprono le canzoni di “Ària”.
Si riscopre un pezzetto di “Suonando pezzi di vetro”