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partendo per Firenze
Pronto per #Firenze. Domani (domenica 29) sarò al Circolo Vie Nuove con Marzia Carocci e un sacco di artisti di ogni genere provenienti da tutta Italia che, dalle 15.00 alle 19.00, si alterneranno sul palco con delle brevi performance e riempiranno gli spazi del circolo con le loro opere.
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Alia in download gratuito
In questi giorni Alia ha reso disponibile in download gratuito sul proprio sito “Asteroidi”, il suo album d’esordio uscito circa un anno fa.
E’ un disco a cui sono affezionato per averlo visto nascere abbastanza da vicino, avendo condiviso diverse volte il palco con Alia, proprio nei mesi in cui stava lavorando su quelle canzoni, all’interno all’interno dello spettacolo ispirato a “Nicovid. Piccoli momenti di buio – Racconti chimici” di Miky Marrocco che, insieme a tutta la combriccola di Neverlab, abbiamo portato in giro per buona parte del 2014. Ma è soprattutto un disco che merita di essere ascoltato per la delicatezza delle canzoni e per la sensibilità cristallina che traspare da ogni singolo passaggio. -
viaggi autunnali
Finalmente sembra essere arrivato il freddo. Sono giorni lenti in cui i pensieri mi sfuggono di mano prima ancora di riuscire a metterli a fuoco, e forse è giusto così. Dopotutto l’autunno è, quasi per definizione, un momento di passaggio.
Per fortuna, per salutare l’arrivo del freddo e scuotermi dal leggero torpore di questi giorni, il caso mi ha messo di fronte a una bella triade di eventi in cui mi lancerò con grande entusiasmo:
Il primo sarà domenica 29 novembre a Firenze, al Circolo Vie Nuove, dove parteciperò all’incontro artistico promosso dalla poetessa e critico letterario Marzia Carocci. Si tratterà di un pomeriggio (dalle 15.00 alle 19.00) dedicato alla contaminazione artistica all’interno del quale, fra pittori, poeti, scultori, attori e quant’altro, anche io proporrò una brevissima performance.
Ovviamente anche quest’anno non potrà mancare il tradizionale viaggio a Roma per incontrare i lettori allo stand di Edizioni del Faro alla fiera Più libri più liberi nel fine settimana del 5 e 6 dicembre: non ho ancora le coordinate temporali dell’incontro, che comunicherò comunque al momento opportuno, ma in uno di quei giorni sarò lì.
Infine l’8 dicembre tornerò in Lombardia, sul palco del LegendClub di Milano, per una piccola esibizione all’interno della festa di presentazione del progetto Booking Divinazione Milano. Anche in questo caso vedrò di comunicare dettagli e orari appena possibile. -
due chiacchiere con Fabrizio Coppola
Secondo appuntamento con le mie chiacchierate letterarie sul sito di Rock Targato Italia: questa volta ho intervistato Fabrizio Coppola per parlare del suo bel progetto Miracoli a Milano.
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libro del momento su Aphorism
Il portale letterario Aphorism.it segnala oggi, in prima pagina sul proprio sito, “Alice” come “libro del momento”, rilanciando la recensione scritta da Annamaria Dulcinea Pecoraro.
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cinque anni fa
Esattamente cinque anni, al Bloom di Mezzago (MB), presentavo per la prima volta “In fondo ai suoi occhi”, uscito la settimana precedente per Falzea Editore: forse il mio libro più asciutto e, al tempo stesso, quello che si distacca di più da ciò che è stato finora il mio percorso.
Credo sia un lavoro in cui, insieme alla fotografia molto dettagliata dell’animo della protagonista, ho lasciato filtrare anche una buona dose di rabbia verso alcuni aspetti del mondo che non hanno mai smesso di infastidirmi. O forse ho solo scavato a fondo un’inquietudine che era già insita nel personaggio di Elisabetta finendo con l’arrivare proprio a quello stesso punto.
Oggi credo sia quasi naturale cercare un paragone fra Elisabetta, il personaggio principale di quel romanzo, e la protagonista di “Alice”, e personalmente sono convinto che si tratti di due giovani donne che hanno molto in comune, anche se è evidente che, a un certo punto, decidono di cercare le proprie risposte su traiettorie opposte e forse, proprio per questo, entrambe mi odierebbero per questa considerazione.
Dove sia ora Elisabetta e cosa stia facendo davvero non lo so. Anzi, se qualcuno ha notizie di lei, la saluti da parte mia. Per quanto mi riguarda posso solo augurarle di avere in qualche modo trovato la serenità che cercava. Però un po’ mi dispiace avere sempre la sensazione di avere dedicato a quel libro, una volta pubblicato, meno attenzioni di quanto avrebbe meritato. Forse ho forzato troppo i tempi. Forse c’erano altri discorsi che dovevo chiudere, prima di buttarmi davvero su un romanzo di quel tipo. -
funamboli fra film e racconti
Lo scorso fine settimana ho visto “The Walk”, il film ispirato alla storia del funambolo che camminò su un filo sospeso fra le Torri Gemelle. L’ho trovato piacevole ma soprattutto, per tutta la durata della proiezione, non ho potuto fare a meno di sorridere ripensando a “Filo alto”, il mio racconto di qualche tempo fa che in un passaggio citava quello stesso episodio.
Mi ha fatto piacere ritrovare nel film molte risposte agli interrogativi che si poneva il protagonista del mio racconto. Forse anche per questo il camminare sul filo del film finisce, per fortuna, con l’avere un senso esattamente opposto rispetto a quello del mio personaggio.
Per quanti non l’hanno letto, il mio racconto è sempre disponibile gratis in pdf qui: -
due chiacchiere con Vincenzo Di Pietro
I ragazzi di Rock Targato Italia mi hanno chiesto di dargli una mano a creare uno spazio sul loro sito in cui raccontare anche il mondo dei libri. Non so bene in che direzione si andrà ma intanto ho iniziato facendo due chiacchiere con Vincenzo Di Pietro, mio caro amico ma soprattutto scrittore con molte cose da dire. Credo ne sia uscita un’intervista molto interessante sul suo percorso e sul mondo dell’editoria in generale.
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citazioni abusate
Sarà che i cambi di stagione mi rendono particolarmente insofferente verso il rumore del mondo, ma è da qualche giorno che penso che bisognerebbe vietare di citare George Orwell.
Sia chiaro: non nego assolutamente l’importanza di “1984”, la sua bellezza e il suo essere, sotto una miriade di aspetti, profetico. Tutt’altro. Però, proprio per questo, trovo fastidioso il sentirlo continuamente travisare per supportare qualunque tesi e l’esatto contrario, finendo così col banalizzarlo, sminuirlo e disinnescarlo.
Credo ci voglia rispetto. E credo che su certi libri e certi pensatori sia bene riflettere in silenzio, consigliandone la lettura, sforzandosi di scavarne il significato e pensando prima di tutto a se stessi e alle proprie contraddizioni, piuttosto che pretendere di usarli come una pistola da puntare contro presunti avversari o piegarne il senso alle proprie utilità.
Scusate la predica da vecchio brontolone, ma questo dovevo dirlo. Anche se lo stesso discorso varrebbe, per esempio, anche per Pier Paolo Pasolini, di cui già so che fra qualche giorno, in occasione del quarantesimo anniversario del suo omicidio, cani e porci faranno nuovamente scempio ripulendone il pensiero, azzerandone la complessità e violentandone le parole e la storia per appiccicarle su qualunque bandiera di comodo. Chissà quanto s’incazzerà, quel giorno, ovunque si trovi ora. -
errori cromatici
Ammetto che mi crea un filo di disagio il fatto di vedere, a volte, “Alice” nella sezione “romanzi rosa” di qualche libreria.
Lo so che è comodo catalogare come “rosa” qualunque storia parta da un rapporto travagliato fra due persone legate da qualcosa che ha in qualche modo a che vedere con l’amore, ma so anche che chi ha letto il romanzo ha capito benissimo che, per quanto gli aspetti sentimentali della vicenda con tutta la simbologia che si portano dietro stiano molto a cuore anche a me, il rapporto fra Alice e Francesco è, sotto molti aspetti, soprattutto l’alibi per tracciare un ritratto umano molto profondo di due soggetti fuori tempo nati per errore in quest’epoca confusa in cui l’accontentarsi di stare “dalla parte giusta” evitando di farsi troppe domande sembra essere diventato il comandamento principale.
Mi è capitato spesso, negli ultimi mesi, di aprire qualche giornale e rendermi conto di quanto Alice e Francesco, con la loro totale imperfezione, le loro contraddizioni, la loro purezza, la loro assoluta coerenza e il loro non riuscire a smettere di scavare dentro a se stessi e a ciò che li circonda cercando il proprio posto nell’universo, siano in assoluta controtendenza rispetto alla piega che sta prendendo il mondo in questi anni. Ed è anche per questo che sono orgoglioso di avere raccontato la loro storia.
Lasciamo dunque perdere il rosa, per favore: al massimo pensiamo a un’infinita serie di chiaroscuri. -
“non essere cattivo”
Mi fa piacere che sarà un film come “Non essere cattivo” a rappresentare l’Italia agli Oscar.
Credo non sia facile raccontare una storia così cruda in modo tanto trasparente, senza trucchetti strappalacrime né falsi moralismi, evitando di cercare per forza i buoni, gli alibi o i cattivi ma limitandosi a fotografare uno spaccato difficilissimo di due vite turbolente di periferia raccontandole per ciò che sono, con una sincerità e una lucidità che, tanto nei momenti di smarrimento più estremo quanto in quelli di tenerezza, sospendono ogni giudizio per lasciare ogni riflessione allo sguardo dello spettatore. -
storie vecchie
Un po’ di anni fa, quando ero molto più giovane e un pochino più illuso, mi ritrovai, per troppo spirito d’avventura, a gestire per un breve periodo una piccola etichetta discografica che si chiamava Ilrenonsidiverte.
Esattamente 10 anni fa uscivano “Bailamme generale” dei Gea e “Musica per robot” dei Dilaila, le prime due produzioni di quest’etichetta a cui seguirono, circa un anno e mezzo dopo, “Lucida” di Giuliano Dottori e “Lo sguardo al cielo” degli Anonimo FTP, poi l’avventura volse alla sua naturale conclusione.
E’ da qualche giorno che il mio spirito autoreferenziale mi suggerisce di scrivere due righe su questo decennale ma, più ci penso, più mi rendo conto di avere davvero poco da dire a riguardo: credo siano stati i due anni della mia vita in cui ho corso di più, dormito meno e capito meno di ciò che mi accadeva attorno. Però è stata senza dubbio un’esperienza che mi è servita a capire moltissime cose sul mondo in generale e, tornando a riascoltare le nostre produzioni, penso che, nonostante una valanga di nostre ingenuità, abbiamo fatto alcune cose davvero buone.
Mi ricordo anche che fu in quell’autunno del 2005, proprio tornando dal Meeting delle Etichette Indipendenti di Faenza dove avevamo presentato quei primi due dischi dando spettacolo con coroncine di cartone e svariate casse di vino, che ho concepito, per colpa -tanto per cambiare- di una forte nevicata arrivata in anticipo e di un camion ribaltato sulla A14, un raccontino intitolato “Tutto passa invano”. Anche se all’epoca non immaginavo che solamente due anni dopo, proprio nel tentativo di rimettermi in discussione dopo la chiusura di quel capitolo della mia vita, quel racconto avrebbe dato titolo al mio primo libro. -
a nudo
Dovrei riordinare le idee: tre serate consecutive piene di musica e incontri come quelle trascorse alle finali di Rock Targato Italia finiscono col lasciarti abbastanza stordito. Però ne è assolutamente valsa la pena.
Sono tanti i motivi per cui tenevo particolarmente a questa mia esibizione ospite delle finali del concorso, ma fra questi c’è sicuramente il fatto che si tratta di un contesto importante che, in un modo o nell’altro, fa parte anche della mia storia personale fin da quando, intorno a metà anni ’90, compravo le compilation della manifestazione scoprendo sempre un sacco di musica nuova. Forse anche per questo, sul piano emotivo, ho sentito molto l’evento e, per reazione, ne è uscita un’esibizione catartica dall’approccio decisamente sfrontato. Ne avevo davvero bisogno.
Anche al di là della mia partecipazione però sono state tre serate davvero piacevoli, con una bella atmosfera e diverse novità interessanti fra i gruppi in concorso. Mi sento di citare soprattutto i Gavrilo Princip, che mi hanno colpito molto con una scrittura rock incisiva con le giuste dosi di intelligenza e ironia, ma anche il fascino pop di Medì, la follia electro-punk dei Blue Parrot Fishes e la sensibilità introspettiva dei Sendorma, giovanissimi ma in prospettiva davvero promettenti. Ma voglio ricordare anche gli Sfigher, sempre coinvolgenti, e la personalità dei Phantorama, tanto per fare qualche altro che credo valga la pena tenere d’occhio. -
domani a Milano
Finali di Rock Targato Italia al LegendClub Milano. Stasera si parte. E domani (martedì 29) tocca anche a me, ospite con un piccolo estratto dello spettacolo dedicato ad “Alice”.
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belle domande senza risposta
Cercando su Youtube video delle passate edizioni delle finali di Rock Targato Italia si finisce con l’imbattersi in esibizioni storiche di Ligabue, di Eugenio Finardi, dei Timoria, dei Litfiba, dei Diaframma e di mille altri, tutti passati su quel palco come ospiti del concorso. E’ chiaro che dagli anni ’90 a oggi sono cambiate fin troppe cose ma ciò non toglie che, pensando che quest’anno al loro posto ci sarò io, qualcuno potrà domandarsi: “ma che c’entra Roberto Bonfanti con tutta questa schiera di grandi nomi?”
Non so se esista una risposta a questa domanda, però è davvero un grandissimo onore esserci e poter lasciare la mia piccola impronta in una storia lunga ormai trent’anni, anche perché credo di essere il primo non musicista a esibirsi come ospite all’interno della manifestazione, per cui non posso che ringraziare in anticipo Francesco Caprini e Franco Sainini di Divinazione Milano per questa magnifica opportunità.
Le finali di quest’anno si terranno al Legend Club di Milano dal 28 al 30 settembre. Ogni sera ci saranno 6 gruppi in concorso più un ospite. Io sarò lì come giurato tutte le sere e martedì 29 sarò ospite sul palco portando in scena qualche scheggia del mio spettacolo dedicato ad “Alice”. Sarà un’esibizione breve ma credo piuttosto intensa.
Tutti i dettagli si possono trovare sul sito della manifestazione: http://bit.ly/1VaOWK5ù -
l’estate sta finendo
Salutando la fine dell’estate, mi è tornata in mente questa mia lettura che risale all’inverno di tre anni fa. Contiene un pizzico di ironia e una buona dose di disincanto.
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Giovanni Lindo Ferretti e i suoi cavalli
Non è un segreto che io nutra da sempre un’autentica venerazione nei confronti di Giovanni Lindo Ferretti. Sabato a Reggio Emilia ho assistito anche a “Saga”, la sua opera equestre (o, come lui ama definirlo, “teatro barbarico”), e ne sono rimasto ammaliato. E’ uno spettacolo davvero suggestivo e assolutamente fuori da ogni tempo: un po’ teatro, un po’ concerto, un po’ rievocazione storica e un po’ altro ancora. Qualcosa dal sapore antico in cui Ferretti, partendo dai cavalli e dalla sua voce, è riuscito a condensare diversi linguaggi e tanti piani di lettura finendo col raccontare, in modo tremendamente evocativo, un piccolo spaccato di storia di un mondo in via d’estinzione, le sue radici più profonde ma anche, in filigrana, moltissimo del suo sguardo sull’umanità attuale.
Complimenti di cuore a lui e alla sua Fondazione Giovanni Lindo Ferretti per come hanno saputo creare un piccolo universo davvero unico e affascinante, ma soprattutto per come sembrano voler resistere eroicamente all’inesorabile avanzare della “modernità”. -
dopo la festa
Alla fine, complice il fine settimana, il pdf del romanzo è rimasto in download gratuito molto più delle 24 ore previste e sono tante le persone che l’hanno scaricato. Spero che molti di voi avranno tempo e modo di leggerlo ed affezionarsi ai miei “due piccoli stupidi”.
Quanti non hanno fatto in tempo a scaricarlo gratis possono sempre reperirlo, sia in ebook che in formato fisico tradizionale, sul sito di Edizioni del Faro oppure su Amazon o su qualunque altro negozio on line, inclusi Google Play, Ibs e tutti quanti gli altri, o possono chiedere di ordinarlo al proprio libraio di fiducia. -
sei mesi di “Alice”
“Alice” compie oggi sei mesi di vita.
Per celebrare questa piccola ricorrenza, invece di avventurarmi in noiose riflessioni, ho pensato di regalarlo. A questo link, solo per le prossime 24 ore o poco più, potete #scaricare #gratis il pdf con il romanzo completo: http://bit.ly/1DDHzCw
Colgo l’occasione anche per ringraziare le persone che mi hanno aiutato a prendermi cura di “Alice” in questi suoi primi sei mesi di vita e che continueranno a farlo anche in futuro: in primis l’ufficio stampa Divinazione ed Edizioni del Faro. -
finali di Rock Targato Italia 2015
Un piccolo aggiornamento: dal 28 al 30 settembre a Milano si terranno, al Legend Club, le finalissime nazionali di Rock Targato Italia. Io sarò lì tutte e tre le sere come giurato, ma soprattutto martedì 29 avrò il piacere di essere ospite sul palco e far rivivere un pezzetto di “Alice” con il mio reading. Seguiranno tutti i dettagli…